“Le buone intenzioni sono rimaste lettera
morta e con la legge di contenimento del consumo di suolo, da qui al
2050, si potrà ancora asfaltare un’area vasta come i comuni di Padova,
Vicenza e Treviso. Questo potrà avvenire in Veneto, una delle regioni, già ora,
più cementificate d’Europa. Avevamo fortemente criticato la legge, contestando
le troppe deroghe ed esprimendo di conseguenza voto contrario. Adesso che è
arrivata la delibera della Giunta relativa al tetto massimo di consumo ammesso
per i singoli comuni e la definizione degli Ambiti Sovracomunali Omogenei (ASO)
non possiamo che rimarcare le troppe cose che non vanno”. È quanto hanno
sottolineato questo pomeriggio Stefano
Fracasso, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Andrea Zanoni,
vicepresidente della Commissione territorio e Bruno Pigozzo relatore di
minoranza della legge.
giovedì 15 febbraio 2018
giovedì 19 ottobre 2017
Le nostre proposte sull'autonomia
Noi giochiamo a carte scoperte e la nostra idea di autonomia non
abbiamo paura di dirla già ora, senza aspettare il giorno dopo il referendum.
Le materie dell’autonomia non sono una questione da trattare un tanto al chilo.
Servono poche competenze e mirate. Serve avere autonomia su quelle competenze
che possono davvero dare ai veneti più sviluppo e più efficienza.
lunedì 25 settembre 2017
Più autonomia non significa più residuo fiscale. Già oggi torna in Veneto il 90% di quanto paghiamo al fisco
Il referendum inciderà sul residuo fiscale del Veneto? Falso! Il Veneto ha un residuo fiscale di 14 miliardi e mezzo di euro? Falso! Con l’autonomia tornerà in Veneto il 90% di quanto paghiamo al fisco? È già così. Da mesi diciamo al presidente Zaia che l’autonomia è una cosa seria. Oggi, numeri alla mano, abbiamo voluto smentire alcuni degli slogan che la propaganda referendaria di questi giorni sta portando avanti. Al presidente della Regione e alla Lega chiediamo di confrontarci seriamente, e di farlo su basi e dati reali.
Uno studio che, a differenza di tanti che vediamo girare in questi giorni, si basa e cita fonti precise. Quello che emerge dai numeri è prima di tutto che il residuo fiscale totale (che comprende la quota di interessi sul debito statale) della nostra regione è ben inferiore, di quasi cinque volte, a quello dichiarato da Zaia (nel 2014 è 3,5 miliardi rispetto ai 14,5 miliardi dichiarati) e che il grado di autonomia non fa cambiare il residuo fiscale. E su questo i dati parlano fin troppo chiaramente: il residuo fiscale primario pro capite (anno 2014) di Bolzano è + 3.431 euro, quello di Trento è – 485 euro, mentre quello veneto è + 1.934 euro.Non solo. Nelle foga della propaganda si fa appello alla volontà di far tornare in Veneto il 90% di quanto paghiamo al fisco: bene, ma è già così perché di fatto in Veneto la spesa primaria in percentuale delle entrate totali (media anni 2008-2014) è pari all’89%. Invitiamo quindi il presidente Zaia a leggersi questo studio e ad affrontare con serietà un referendum che riguarda l’autonomia, certo, ma in nessun modo il residuo fiscale.
Le slide sul residuo fiscale:
lunedì 11 maggio 2015
LA NOSTRA SFIDA: DARE AI VENETI UN VENETO CAPACE
Domenica 31 maggio abbiamo davanti un’occasione irripetibile per cambiare il futuro della nostra regione. In cinque anni di lavoro come
consigliere regionale ho imparato una cosa. C’è un Veneto capace, che ogni
giorno affronta sfide importanti e vuole vincerle.
Un Veneto che merita una politica competente, aperta all'Europa, che sa ascoltare e decidere.
Io ho deciso di fare la mia parte.
Diamo finalmente ai veneti un Veneto capace.
Un Veneto che merita una politica competente, aperta all'Europa, che sa ascoltare e decidere.
Io ho deciso di fare la mia parte.
Diamo finalmente ai veneti un Veneto capace.
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