sabato 27 febbraio 2010

LE MIE IDEE PER IL VENETO/4

LE OLIMPIADI DIETRO CASA

Vogliamo le Olimpiadi nel 2020 per il Veneto, le vogliamo dietro casa. 50 milioni di euro in tre anni per finanziare con i comuni l'ammodernamento, l'amplimento, la realizzazione di impianti sportivi per lo sport "sociale". Quello della miriade di società che ogni  giorno mettono in forma i giovani veneti, dai campi parrocchiali alle palestre scolastiche, facendo dello sport uno straordinario momento di coesione sociale.

Le altre idee:
Vicenza in metrò (link) - Dall'energia il lavoro (link) - Un Veneto che fa scuola (link)

8 commenti:

  1. Usciamo una volta tanto dal nostro recinto, il Veneto. Perchè non sostenere Roma?
    Non la Roma ladrona (come la chiamavano quelli delle Lega di una volta), ma la Roma forte e fiera dei veri antichi romani.
    Ma quali olimpiadi greche: è a Roma che facevano tutto e il meglio di tutto = come adesso!
    Come la Polverini, per esempio, che giustamente si rivolge al Capo dello Stato perchè le Leggi devono essere 'interpretate'. perchè se c'è una candidata destinata (dal popolo!!) ad essere eletta, essa non può sottostare a regolucce messe lì apposta per favorire i sinistri.
    Questa non è la giustizia talebana che vogliamno.
    Noi vogliamo essere liberi di far eleggere quelli bravi come la Polverini, per esempio, e che sia di destra (ma del sindacato operaio!!), che sia con Alemanno, La Russa, Berlusconi etc.
    Viva la Libertà, viva il Popolo (bue??), viva Berlusconi, l'unico vero profeta che c'è stato dopo Cristo (ma che l'ha abbondantemnente ormai superato per miracoli e qualt'altro).
    Non vi pare???

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  2. Non so cosa farfugli, liberta? popolo? Berlusconi? Regole?
    Bisogna rispettarle prima di chiederle e non farsele in casa!!
    (la prossima volta metti il nome non solo le parole a caso)

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  3. La legge è uguale per tutti. Ogni volta siamo costretti a rimarcare questo assunto che ogni cittadino, tanto più se candidato a governare una Regione, dovrebbe ricordare. Le regole sono regole e non si possono stravolgere ogni volta a proprio piacimento, appellandosi al Presidente della Repubblica, o montando un patetico sistema di accuse contro la burocrazia.

    Andiamo a ricostruire, allora, cosa è successo sabato mattina. Il PDL, il partito che governa l’Italia e che si proponeva di governare il Lazio, a Roma e provincia non è riuscito nemmeno a presentare la lista. È fin troppo semplice.

    Oggi le dietrologie si sprecano. Tra panini mangiati di fretta, figli malati in macchina, esponenti di altre forze politiche assurti a buttafuori o forse, e lo diciamo sottovoce, qualche candidato da cancellare con il bianchetto comprato nella vicina cartoleria. E cioè aggiungere un reato ad un altro reato. Lo sanno i politicanti del PDL che cambiare un candidato qualche minuto prima della presentazione delle liste è reato? Lo sanno che le firme raccolte sono collegate al candidato e quindi cambiare il nome significa ingannare la buonafede dei propri sostenitori ?

    Il fatto certo è che alle ore 12 del termine ultimo il delegato del PDL, incaricato della consegna delle liste, non era presente all’interno del Tribunale e fino a quel momento non aveva presentato alcunché . Non si può parlare, dunque, di una esclusione della lista PDL, perché era difficile escludere una lista mai presentata. Si deve invece parlare di pressapochismo, di delirio di onnipotenza, arroganza e spregio delle regole di chi oggi è costretto a raccontare scuse e inventare deliranti congiure.

    Nella storia delle elezioni politiche non sono mancate esclusioni di liste per mancanza dei requisiti di legge, figuriamoci nel caso di una richiesta mai presentata. I pianti e le accuse di questi giorni, sembrano più lacrime di coccodrillo di persone incompetenti che reali giustificazioni.

    Nei corridoi di palazzo, oggi si accavallano voci di provvedimenti lampo che puntano a salvare il PDL dal “pasticciaccio romano” come è stato definito dagli stessi giornali di destra.

    Vigileremo affinché il sistema delle regole che tengono in piedi la nostra democrazia non sia personalizzato da questa banda di arroganti. Siamo disposti anche a fare le barricate per opporci strenuamente ad ogni tentativo di imporre l'illegalità con la prepotenza. E non è giustizialismo nè difesa becera delle regole perchè le regole o esistono o non esistono, o valgono o non servono. L'Italia è piena di "regole" che non funzionano perchè applicate "all'italiana" ossia con discrezionalità e da caso a caso. Questa volta non sarà così: bye bye Polverini.

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  4. Spero che il primo commento sia uno scherzo, altrimenti siamo alla frutta... mi piacerebbe sapere cosa sarebbe successo se invece del PDL a mancare la consegna delle liste fosse stato il PD! Roberto

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  5. Per comprendere questo commento, siete pregari di dare un'occhiatina al blog di Stefano:" (GENERAZIONE DI IDEE: la presentazione della campagna)" (commenti 16)

    Qui ....Cacciatore. all' amico ..Anonimo ha detto..
    Qui dico.. all'amico:
    ma lo stai facendo apposta a provocarmi ? .. o lo fai perchè ...(ki ke ku... stò danneggiando il candidato... -dissero-..).. , cosi .. mi tocca stare zitto?
    Piccolo commento personale , se mi è concesso.
    In base al commento di .. anonimo...( ed è anche bello essere anonimi ,qualche volta... specie se è ... l'idea....!!?.. la protagonista di questa...indagine..!!!!), perciò in base al commento...

    ROMA
    non più ladrona, ma capitale d'Italia ...(se non ho capito male,,,..)

    LEGA
    Una volta contro Roma ladrona.. ma ora...
    molto magnona... (se non ho capito male)

    Qui mi fermo... non vorrei danneggiare il candidato.

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  6. Oggi due notizie mi hanno fatto trasecolare (ed anche addolorare).
    La prima è questo intervento del ‘farfugliatore’ Enrico.
    Ma sul serio non si capiva che il mio primo intervento era una satira persino feroce, una critica spietata a chi vuol avere sempre ragione?
    Comunque si rassereni, Enrico, se vuole una prova gli dico che anche il 2° intervento (credo questa volta chiaro, amaro e senza dubbi interpretativi) l’ho inserito io stesso.
    Ringrazio invece il ‘fruttarolo’ Roberto che, se pur con qualche riserva, mi accetta.
    La seconda notizia è quella che Bepi De Marzi ha rilasciato al Corriere.
    Non voglio dire una parola di commento in più, rispetto all’idea che implicitamente ho già espresso Aspetto quanto diranno Altri più autorevoli di me. Ma dico, quantomeno, che siamo su una deriva (senescente?) altrettanto negativa e radicalmente irrazionale ed estremista quanto l’ideologia leghista che si vuole contrastare. De Marzi come Calderoli, Borghezio etc, sia pure sull’altra sponda!?
    Ritengo difficile spiegare in poche parole come dovrebbe comportarsi una persona che s’ispira a principi democratici e cristiani (come cerco di fare personalmente).
    1° Ritengo indispensabile in politica la dialettica. Per questo mi hanno dato fastidio i numerosi interventi del nostro Stefano dove i commenti sono ancora zero. In molti ho aggiunto domande serie ed altre un po’ provocatorie per suscitare la discussione. Qualcuna è stata cassata, qualche altra ha subito sberleffi irrazionali (non è stata capita!!) tipo il fautore del ki kù kò. In alcuni ho semplicemente scritto: dirò la mia alla fine. Ora però l’anticipo.
    Caro Stefano, se lei si appoggia a questi fans, per me non andrà lontano.
    2° In democrazia si combatte per un’idea o anzi, meglio. per determinare modalità di vita, di lavoro, di comportamento ‘aperti (= privi di pregiudizi), tolleranti (delle debolezze altrui), e lungimiranti (rispetto dei padri, nella prospettiva che i figli diventino migliori di noi)’.
    3° In un confronto elettorale, se vince l’avversario bisogna collaborare quando è in ballo il bene della Comunità. Comportarsi alla Bepi (e dichiararlo anche se, magari le ragioni sono ben altre e contingenti!) è non solo sbagliato, ma anche offende la razionalità (direi persino la moralità) dell’Uomo. Una sconfitta elettorale non è una sconfitta della nostra vita!
    4°. Non posso dilungarmi oltre in queste elucubrazioni (per molti, forse troppi, senza senso, come mi aspetto che mi dicano).
    Voglio solo aggiungere un’ennesima affermazione (del tutto per me secondaria) sulla ricorrente richiesta di non mettere la dizione ‘anonimo’. Non capisco la ragione di questa testardaggine. Io non so chi sia Roberto, né Enrico, né il ‘generoso’ Testori. E non mi interessa perché giudico da quello che scrive (come per kikukò!). Forse tra voi di Arzignano vi conoscete ed ad ogni intervento vi piace dare un nome e un volto. Ma se io sono di Pistoia e mi chiamo Cimabue, cosa vi interessa? E se invece sono di Camisano e mi chiamo Alberto o Bortolo, cosa ve ne viene? E se sono di Palermo e mi chiamo Carmelo?. Credo che, altrettanto, non ve ne importata niente.
    Sappiate che, seppur lontano, ho radici fonde in Arzignano e che ci tengo a che la mia vecchia città e gli arzignanesi migliorino sempre. In una Comunità sempre vivace ma in armonia.
    Ciao a tutti e buone elezioni. Cimabue.

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  7. Chiedo scusa.
    Trascinato dalla vena polemica, mi accorgo che ho parlato troppo di me e delle mie idee(che non interessano giustamente a nessuno, quando, invece, vorrei e preferisco ascoltare quelle del candidato prof. Stefano. Che però, questo era in vero succo, vorrei che fossero commentate e discusse tra tutti.
    Ancora scuse a tutti. Cimabue

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  8. DA ARZIGNANO A VENEZIA: STEFANO FRACASSO E LA NUOVA GENERAZIONE DI IDEE

    Mercoledì 10 febbraio ore 18.30 - Bar Castello (Castello di Arzignano, Vicenza)
    STEFANO FRACASSO incontra i suoi concittadini per un aperitivo informale e per confrontarsi sulle sue idee per il Veneto


    ----10 febbraio...!!!???

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