sabato 19 aprile 2014

QUATTRO BINARI PER LA METROPOLITANA VICENTINA

Si può fare! Si può fare senza iperbolici investimenti, senza stupefacenti opere ingegneristiche, quadruplicando  qualche chilometro di ferrovia tra Montecchio Maggiore e Vicenza e sistemando alcuni punti critici. Si può avere un servizio ferroviario sub-urbano, o metropolitano, per la provincia vicentina. Un servizio come ce ne sono tanti nelle aree urbane europee, e non parliamo delle grandi metropoli, ma delle aree caratterizzate da piccole e medie città, l'una accanto all'altra. E quadruplicando si rende possibile anche il passaggio dei treni veloci, non l'alta velocità da 300 chilometri l'ora poco compatibile con le distanze venete, ma quelli da 200 chilometri l'ora. Che possono quindi passare e fermarsi a Vicenza, togliendo ogni alibi a chi ha sempre nicchiato dicendo che il "nodo" vicentino è irrisolto. Ma quel che più conta è aver dimostrato che immaginare un servizio sub-urbano si può, con frequenze tra i 15 e i 30 minuti, con linee e stazioni permeabili a un territorio congestionato che ha estrema necessità di una svolta netta in direzione di una mobilità sostenibile. E quindi più stazioni, a partire da quella di Montecchio Maggiore che potrebbe servire un bacino di almeno centomila abitanti, e collegamenti frequenti con la stazione a Vicenza, dove poter salire sui collegamenti veloci est-ovest. A dimostrarlo un documentato studio di Ferrovie a Nordest, il network che da annni promuove la mobilità su ferro nel triveneto; uno studio promosso dall'associazione vicentina Forgiareidee, di cui faccio parte. Nella regione del Reno-Neckar, funziona un servizio che collega città di medie dimensioni con il territorio circostante. Heidelberg ha 140.000, Eberbach che dista 33 chilometri dalla città ne ha 15.000, è servità dalla S-bahn con cadenza a ogni mezz'ora. Ma immaginarlo solo non basta. S1 e S2, così vengono chiamate nello studio le due linee metropolitane vicentine, devono diventare il progetto di un Veneto diverso, che guarda all'Europa e si mette alle spalle  un modello di mobilità tutto centrato sulla gomma e asfalto.
LA FERROVIA SUB-URBANA DELLA REGIONE RENO-NECKAR
Lo studio completo di Ferrovie a Nordest