venerdì 30 settembre 2011
ARPAV: SI PARLA DI CARROZZONE, MA LE RISORSE SONO MENO CHE ALTROVE
Tutte le regioni del Nord finanziano le ARPA con le risorse del Fondo Sanitario e nel caso del Veneto il finanziamento del 2011 è il più basso (57,11%) tra le regioni esaminate. Se guardiamo poi il costo per abitante dell’agenzia veneta, vediamo che solo l’ARPA lombarda sembra costare decisamente meno, ma non possiamo dimenticare che in Lombardia le competenze sono ridotte rispetto al Veneto, dove invece ARPA effettua numerose analisi sanitarie per conto delle ULSS. Se infine guardiamo la cosa sotto il profilo del numero di dipendenti, anche qui la linea di tendenza è quella che accomuna tutte le regioni del Nord, né più né meno, con la sola eccezione della Lombardia, in base al criterio “meno funzioni meno persone”.
Può sembrare in controtendenza con il sentimento generalmente diffuso oggi ma rischiamo di commettere un grave errore considerando ARPAV un carrozzone su cui intervenire con la scure. Significa non avere a cuore la gestione del territorio.
La nostra regione presenta tre aree molto critiche sotto il profilo ambientale, dove l’attività di prevenzione, monitoraggio e controllo è particolarmente significativa: la laguna di Venezia, dove l’attività arpav è prevista dalla legge speciale, il bacino del Fratta-Gorzone, attraverso l’accordo di programma per i risanamento sottoscritto con il Ministero dell’ambiente, e adesso anche il monitoraggio delle polveri sottili (PM10), che le Nazioni Unite hanno recentemente riconosciuto come una delle principali cause di malattia nella società urbana del terzo millennio. A fronte di questi compiti le attuali previsioni di tagli significano liquidare la struttura e le sue competenze. La scure che ha segato 12 milioni di euro sottratti dal fondo sanitario regionale, la previsione di dismissione della gran parte dei laboratori di analisi e delle sedi locali sparse sul territorio, vanno ben al di la di quel giusto piano di razionalizzazione che si richiede oggi alla Pubblica Amministrazione. I soldi tagliati dal fondo sanitario regionale per ARPAV dovranno essere riassegnati in sede di assestamento di bilancio regionale se non vogliamo che ARPAV diventi davvero un “carrozzone” incapace a svolgere le proprie necessarie funzioni. Vicenza poi è “terra dell’acqua”: nella riorganizzazione prevista per ARPAV, Vicenza potrebbe candidarsi per avere sul proprio territorio l’Osservatorio Acque.
giovedì 22 settembre 2011
STATUTO REGIONALE: SERVONO POCHE REGOLE MA CHIARE
mercoledì 21 settembre 2011
TRASPORTO FERROVIARIO: COMMISSIONE ORARI NON LA TIRI PER LE LUNGHE
Sono convinto che, nella proposta di istituire una commissione per la revisione del sistema orari del trasporto ferroviario regionale (contenuta nella Delibera di Giunta Regionale N. 1450 dellasettimana scorsa), l’importante sia che non si riveli un modo conveniente per procrastinare una annosa situazione. La mobilità della nostra regione è in uno stato comatoso e avrebbe bisogno di una rapida rianimazione; dalla Regione ci aspettiamo un impegno massiccio che risponda alle esigenze degli utenti del servizio e che possa essere davvero “fondamento essenziale” per l’avvio del Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale. Stiamo ancora aspettando il rapporto conclusivo della commissione che doveva elaborare i costi standard per i trasporti: sono tutti tasselli che dovrebbero legarsi insieme per poter dare una risposta concreta al problema della mobilità. Quello che ci chiedono gli utenti dei nostri treni, il mondo che si sposta, è di non “tirarla per le lunghe”, per cui è importante che questo tavolo di lavoro congiunto arrivi rapidamente ad elaborare delle proposte condivise.
lunedì 19 settembre 2011
La Siemens abbandona il nucleare
Con una intervista a Der Spiegel il presidente del gruppo industriale tedesco Siemens Peter Lòscher, ha annunciato l'abbandono del nucleare da parte dell'azienda, tra le maggiori fornitrici di tecnologie per le centrali nucleari. "Per noi il capitolo è chiuso" ha dichiarato e gli accordi con la francese Areva e la russa Rosatom sono in via di risoluzione. Dopo i governi e i referendum popolari ora anche l'industria lascia la tecnologia nucleare. Nella foto la centrale nucleare Areva-Siemens in costruzione in Finlandia.
martedì 13 settembre 2011
TAGLIO A PERSONALE INFERMIERISTICO VENETO: PRIMA COLETTO CHIARISCA
lunedì 12 settembre 2011
Se il metrò parte male
venerdì 9 settembre 2011
IL CASO CONCIA HA FORNITO TRE LEZIONI DA IMPARARE
La prim! a è che bisogna spostare il peso del carico fiscale dal lavoro al patrimonio e alla rendita. meno tasse su chi da lavoro e chi lavora, più tasse sui grandi patrimoni e sulle rendite finanziarie. E non si tratta solamente di introdurre la patrimoniale per affrontare la grave situazione della finanza pubblica italiana, misura che ritengo efficace e necessaria in questo momento, ma di rivedere la disciplina fiscale in modo che i produttori, imprenditori e lavoratori, abbiamo un trattamento almeno pari, se non di vantaggio, rispetto agli speculatori e ai grandi investitori finanziari. Credo che non ci siano dubbi sul fatto che la crisi internazionale non si è generata nel mondo del lavoro ma in quello finanziario, tuttavia gli effetti negativi si stanno paradossamente scaricando proprio sul primo, con effetti perversi.
Una seconda lezione rigurada non più i produttori e gli investitori, ma le famiglie, i cittadini. Ci spiega che l'evasione non è solo! quella di chi porta i capitali all'estero o evade l'IVA. Potr! emmo definirla “una rivolta sociale silenziosa”, che vive di tanti piccoli gesti quotidiani che tutti conosciamo e che sono il simbolo di un sistema pieno di falle e di errori che negli anni non si è voluto affrontare perché faceva comodo. Oggi la situazione non è più prorogabile e richiede misure concrete di contrasto all'evasione, non solo e non tanto di repressione. Anziché smantellare la struttura delle detrazioni, questa andrebbe ampliata, creando un vero contrasto di interesse tra consumatori e fornitori di beni e servizi, rendendo detraibili le spese di manutenzione domestica, le riparazioni e quelle spese quotidiane dove spesso è ''conveniente” per il consumatore aggirare la fattura. L'esperienza della detrazione per le ristrutturazioni edilizie e l'efficienza energetica insegna: diventa conveniente chiere la fattura e cresce la base imponibile con un risultato complessivamente positivo.
La terza più che una lezio! ne è una sfida per l'industria conciaria della valle del Chiampo.L'accordo tra le parti sociali dello scorso luglio attribuisce al livello territoriale una inedita autonomia e responsabilità. Aziende e sindacati siedano ad un tavolo comune per definire, da subito, attraverso gli strumenti della contrattazione decentrata, un accordo per il ricorso allo straordinario che lo porti fuori dalle strade dell'evasione. Che utilizzi tutte le leve della detassazione e della flessibilità previste dalla legge ma che superi le dinamiche individualistiche che hanno pervaso il mondo dell'impresa quanto quello del lavoro. Che metta tutte le aziende nelle stesse condizioni, evitando fenomeni di concorrenza giocati sul costo del lavoro. Un contratto territoriale che porti un settore economicamente così importante a una sana e civile normalità.