mercoledì 29 febbraio 2012

IPAB: SERVE UNA RIFORMA NEL SEGNO DELL'AUTONOMIA DI GESTIONE

In risposta alla proposta lanciata dall’assessore regionale al Sociale Remo Sernagiotto per una rivoluzione delle Case di Riposo, che ha suscitato risposte piuttosto accese dal mondo politico veneto, mi sento di ricordare solo questo: il Veneto è l’ultima Regione rimasta senza una legge di riforma delle case di riposo. La prima rivoluzione da fare è una buona legge per la trasformazione delle case di riposo e  il PD ha chiesto per questo l’inserimento della riforma IPAB nel piano socio-sanitario regionale.
l sistema attuale delle impegnative è ampiamente insufficiente. Non garantisce adeguati posti letto convenzionati agli anziani.  Neppure abbiamo la certezza del Fondo per la Non autosufficienza. Se si vuole garantire un prezioso servizio come quello offerto dalle IPAB, bisogna ridurre i costi  del personale in modo  da equiparare i costi che gravano sulle IPAB a quelli delle strutture private, per esempio in caso di congedi di maternità.

sabato 25 febbraio 2012

MEDICINA DI GRUPPO INTEGRATA E TICKET SUL PRONTO SOCCORSO


Il 28 febbraio scatta una nuova fase nell’organizzazione dei servizi sociosanitari sul territorio, che le delibere regionali intendono orientare nella direzione della medicina di gruppo integrata. Entro quella data le ULSS del Veneto devono presentare i loro piani per il potenziamento dell'assistenza distrettuale. I piani devono prevedere lo sviluppo delle Medicine di Gruppo Integrate, la creazioni di ambulatori dove più medici di famiglia si riuniscono in modo da assicuare l'accessibilità per 12 ore al giorno. È una riforma importante e positiva, ma se la Regione non coinvolge da subito le amministrazioni locali, il territorio sarà colto impreparato dalle nuove regole.
Secondo gli indirizzi regionali entro il 2014 tutto il Veneto dovrà vedere attivate queste forme di assistenza della medicina primaria.
Le Medicine di Gruppo Integrate dovranno essere anche punto prelievo e strutture in grado di rispondere ai "codici bianchi" dei pronto socoorso, oggi sottoposti al pagamento del ticket.
Nel 2011 vi sono stati in Veneto 1.905.000 accessi al Pronto Soccorso (99 mila solo al San Bortolo di Vicenza). Secondo l’Assessore regionale Coletto, 500 mila sono stati codici bianchi. Con queste cifre, è chiaro che dirottare questo flusso verso strutture decentrate sul territorio è fondamentale, i termini di efficienza e anche di costi. Ma se il territorio non è pronto si rischia di scaricare sui cittadini/pazienti un onere ingiustificato, come si sta verificando in questi giorni.

venerdì 24 febbraio 2012

ARPAV: APPROVATO EMENDAMENTO PER RIPRISTINO FINANZIAMENTO


E’ stato approvato ieri in commissione ambiente un emendamento del Pd al bilancio 2012 che chiedeva un aumento, rispetto alla proposta iniziale della Giunta, di 11 milioni di euro a favore di Arpav Veneto.

In questo modo si concretizza una decisione che fin dal primo momento abbiamo sollecitato durante la discussione sul Piano di riorganizzazione. Ovvero quella di raggiungere la somma di 60 milioni a favore di Arpav. Una cifra indispensabile per garantire a questo ente di affrontare il 2012 senza cadere in un baratro che metterebbe a rischio i posti di lavoro e le garanzie di controlli efficaci per l’ambiente e la salute dei cittadini veneti. L'emendamento ha trovato il voto favorevole anche della Lega Nord, mentre non erano presenti in commissione consiglieri regionali del PDL. Non è ancora detta l'ultima parola, perchè ora si dovrà superare il vaglio della commissione bilancio che si riunirà martedì prossimo. E' opportuno ricordare che lo scorso anno il finanziamento all'ARPAV fu ridotto di 11 milioni, salvo poi ripristinarli in sede di assestamento a fine anno.


Nella foto il nuovo Direttore Generale dell'Agenzia, Carlo Emanuele Pepe

mercoledì 22 febbraio 2012

IL FUTURO DEL CRIC DI VALDAGNO


Sul futuro del Cric a Valdagno dev’essere subito fatta chiarezza. E tocca alla Regione fugare i timori sul suo smantellamento. Ho depositato agli atti un'interrogazione urgente sul caso del possibile spostamento dell'unità decentrata del Centro Regionale di Riferimento per l'Invecchiamento Cerebrale (CRIC) dalla struttura ospedaliera di Valdagno all'azienda sanitaria di Padova.
L'avventura dell'unità CRIC di Valdagno comincia nel 2007, grazie ad una delibera di giunta regionale dello stesso anno, la 1697 e con un contributo di 500 mila euro. Oggi il futuro di questo centro di ricerca, che segue la patologia Alzheimer, inserito in un contesto "decentrato" è a rischio. Innanzitutto l'incarico all'attuale primario responsabile del servizio non è stato rinnovato. Inoltre risulta aperto un bando per il reperimento di 800 mq dove collocare posti letto dedicati allo stesso servizio nell'azienda sanitaria di Padova. Infine un emendamento al nuovo piano socio sanitario a firma Lazzarini, Caner, Sandri (tutti e tre della Lega) e Padrin (del PDL) prevede espressamente di affidare il CRIC a PAdova. Tutti segnali preoccupanti che alimentano incertezza fra gli operatori, tra i pazienti e nella comunità locale. Per questo chiedo chiarezza.
Mi domando se la Giunta Regionale intenda tener fede agli impegni assunti 5 anni fa, con le due delibere 808 del 2006 e 1697 del 2007 assicurando la prosecusione dell'attività dell'unità decentrata a valenza provinciale del CRIC presso l'ospedale di Valdagno o se stia adottando scelte diverse che passerebbero sopra la testa del territorio.

lunedì 20 febbraio 2012

NIENTE CULTURA, NIENTE SVILUPPO. Manifesto per una costituente della cultura


"Occorre una vera rivoluzione copernicana nel rapporto tra sviluppo e cultura. Da "giacimenti di un passato glorioso", ora considerati ingombranti beni improduttivi da mantenere, i beni culturali e l'intera sfera della conoscenza devono tornare a essere determinanti per il consolidamento di una sfera pubblica democratica, per la crescita reale e per la rinascita dell'occupazione."
Sono le prime righe del "manifesto" che verrà presentato al "Summit arte e cultura" giovedì a Milano. Il manifesto è stato pubblicato ieri dal supplemento culturale del Sole 24 Ore e rappresenta un vero capovolgimento rispetto a "con la cultura non si mangia" di tremontiana memoria.
In questi giorni ho segnalato che il bilancio di previsione 2012 della Regione Veneto taglia il già striminzito capitolo della cultura. Riusciremo a invertire la tendenza?

Il link con i cinque punti del manifesto Niente cultura, niente sviluppo

Nella foto la Holland House Library di Londra distrutta dai bombardamenti aerei del 1940.

giovedì 16 febbraio 2012

PRIMA DI FAR PAGARE, GARANTIRE LA RISPOSTA DELLA MEDICINA GENERALE

Episodi come quello di ieri a Caldogno, dove un anziano della provincia di Vicenza si è visto costretto a rinunciare al servizio di ambulanza per la paura che il proprio caso clinico non fosse considerato di "urgenza", rischiano di segnare pesantemente la qualità del nostro servizio sanitario. La questione dei codici bianchi è reale, ma la soluzione non può che essere la garanzia di un pieno servizio sostitutivo da parte della medicina di base.
Il sovraffolamento dei reparti di pronto soccorso è un dato inconfutabile ma la risposta non può essere far pagare i codici bianchi. Senza una reale alternativa i cittadini continueranno ad andare al pronto soccorso e a chiamare l'ambulanza. Il nuovo piano sanitario e le delibere dello scorso anno prevedono che i medici di famiglia si organizzino in gruppo per assicurare 12 ore di accessibilità. Solo quando questo sistema sarà a regime i cittadini potranno trovare una risposta alle piccole urgenze. Oggi l'orario è ridotto e quindi le persone si rivolgono agli ospedali anche per problemi che potrebbbero essere certamente risolti dal proprio medico di famiglia. Per questo - conclude Fracasso - propongo una moratoria sulla delibera regionale appena entrata in vigore, perlomeno finché non sarà entrato a pieno regime il sistema di turnazione dei centri di medicina di base con un servizio continuato garantito per 12 ore.

mercoledì 15 febbraio 2012

BILANCIO 2012: NON SI INVESTE PER UN NUOVO SVILUPPO

E' iniziata nelle commissioni la discussione sulla proposta di bilancio per 2012. Alcuni dati sintetici sul contenuto della proposta della Giunta Regionale:
Il Trasporto Pubblico Locale risente pesantemente dei tagli congiunti stabiliti dalla Regione e dalle manovre correttive del 2011 volute dall’allora Governo Berlusconi. A pagare un prezzo altissimo c’è anche l’intero settore sociale che vede una cifra pari a zero assegnata agli operatori del terzo settore e all'emergenza sociale. Crolla anche la cultura, che vede assegnati solo 16 milioni rispetto ai 40 di due anni fa. 

venerdì 10 febbraio 2012

VALDASTICO NORD: SENZA PROPOSTA INTERMODALE TEMO LA PORTA TRENTINA RESTI CHIUSA

Se vogliamo conquistarci l’ascolto dei Trentini dobbiamo cambiare approccio. Zaia dovrebbe considerare questa opzione. Non possiamo parlare solamente di strade, dobbiamo pensare ad una proposta di mobilità intermodale. Invito dunque il Governo a riaprire i termini del tavolo di trattativa Veneto-Provincia Autonoma di Trento rimasto dormiente dopo la scelta di diserzione da parte del presidente trentino Dellai, seguita all’inasprimento dei toni del dialogo Veneto- Trentino.
Fino ad ora si è parlato solo di strade, e ho paura che il vero problema potrebbe essere proprio questo. L’Europa ci chiede da tempo di disegnare la mobilità su più livelli. In primo luogo quindi non solo strade, ma anche dove intendiamo far passare le merci su ferrovia, come da anni fa il Trentino con la ferrovia brennero. E poi le connessioni col trasporto passeggeri: sto pensando al collegamento tra ferrovia e Valsugana che Trento ha già pensato di attivare. Se non ci si muoverà in questa direzione credo che continueremo a parlare due lingue diverse e temo che la porta trentina resterà chiusa.

DISCARICA DI MONTE DI MALO: ORA IL CONSIGLIO ESPRIMA UN GIUDIZIO

L’alluvione di Ognissanti del 2010 dovrebbe averci insegnato qualcosa. Grazie alla mozione presentata oggi da me e dai colleghi consiglieri Nicola Finco (Lega) e Elena Donazzan (PDL), anche il Consiglio Regionale potrà esprimere il proprio parere sul progetto della discarica: chiediamo che anche il Consiglio possa esprimere un parere rispetto all’approvazione del progetto “discarica in località Vanzi” tra i comuni di Monte di Malo e San Vito di Leguzzano.
La vicenda di questo progetto di discarica si sta trascinando ormai da troppo tempo e occorre fare chiarezza. Ci sono due questioni che sono essenziali per giudicare la vicenda. Innanzi tutto si tratta di ragionare sull’opportunità di inserire una discarica in un contesto ambientale fragile e delicato come quello dell’area delle grotte di Monte di Malo, nei pressi del “Buso della Rana”, eletto a sito di interesse comunitario ancora anni fa. In secondo luogo c’è in materia di smaltimento rifiuti un eccesso di offerta di servizio, per cui non si capisce davvero l’esigenza di un’ulteriore discarica con tutti i vincoli e rischi che ne conseguono. La priorità è casomai un’altra: il piano rifiuti regionale che stiamo aspettando da anni e sul quale occorre assolutamente accelerare.
Il progetto della Monte Verde SRL è soggetto a procedura di VIA, per cui il parere del consiglio regionale diventa indispensabile. Con la mozionesi vuole raggiungere proprio questo obiettivo: permettere al consiglio regionale di esprimere il proprio parere su un progetto che sempre più si sta dimostrando inadatto.

giovedì 9 febbraio 2012

CITIES FIT FOR CYCLING


Lanciato dall'austero Times, il decalogo per le città amiche della bici.

1. Gli autoarticolati che entrano in un centro urbano devono, per legge, essere dotati di sensori, allarmi sonori che segnalino la svolta, specchi supplementari e barre di sicurezza che evitino ai ciclisti di finire sotto le ruote.
2. I 500 incroci più pericolosi del paese devono essere individuati, ripensati e dotati di semafori preferenziali per i ciclisti e di specchi che permettano ai camionisti di vedere eventuali ciclisti presenti sul lato.
3. Dovrà essere condotta un’indagine nazionale per determinare quante persone vanno in bicicletta nel Regno Unito e quanti ciclisti vengono uccisi o feriti.
4. Il 2% del budget della società che controlla le autostrade dovrà essere destinato alla creazione di piste ciclabili di nuova generazione.
5. La formazione di ciclisti e autisti deve essere migliorata e la sicurezza dei ciclisti deve diventare una parte fondamentale dei test di guida.
6. I 30 km/h devono essere il limite di velocità massima nelle aree residenziali sprovviste di piste ciclabili.
7. I privati devono essere invitati a sponsorizzare la creazione di piste ciclabili e superstrade ciclabili prendendo ad esempio lo schema di noleggio bici londinese sponsorizzato dalla Barclays.
8. Ogni città deve nominare un commissario alla ciclabilità per promuovere le riforme.

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martedì 7 febbraio 2012

MALTEMPO: RIDICOLA SITUAZIONE DELLE FERROVIE, SERVE INVESTIRE

Notevoli i ritardi fatti registrare oggi dalle Ferrovie dello Stato lungo le tratte di competenza a causa del maltempo. La storia si è ripetuta ancora una volta. Nietzsche sarebbe contento, noi sinceramente molto meno.
Trovo la situazione veramente assurda perché mentre mezza Italia versa in situazioni ben più critiche del Veneto, per quella che definirei una spruzzata di neve, il sistema ferroviario veneto ancora una volta è andato in panne. E a farne le spese, come al solito, sono i pendolari, beffati due volte: dagli aumenti dei biglietti e dalle promesse inevase delle autorità pubbliche di far rispettare a Trenitalia gli impegni assunti. Non possiamo pensare o sperare in inverni caldi e soleggiati solo per evitare intoppi e ritardi nei trasporti ferroviari. Per evitare ritardi nei treni dovremmo affrontare problemi ambientali, di siccità e inquinamento assai più gravi. È evidente che la soluzione sta altrove. La Regione e l’assessore Chisso devono finirla col “gioco delle parti” in cui l’assessore rimprovera l’ente gestore e poi finisce tutto in un nulla di fatto. La situazione è ormai insostenibile e richiede una presa di coscienza forte da parte della Regione e del Governo. Le abbondanti nevicate in centro Italia e il gelo nel Nord Est sono il sintomo di un cambiamento climatico in atto le cui cause antropiche non possono essere nascoste. È necessario intervenire in questa direzione per cominciare a ridurre l’inquinamento e riportare un po’ di equilibrio al clima del pianeta. In questa direzione è inutile il rimpallo delle responsabilità, servono investimenti consistenti per rinnovare il sistema del trasporto pubblico, ferroviario in particolare. Un report dell’Arpa emiliana ha dimostrato come le polveri sottili siano diminuite del 25% in 10 anni dopo l’introduzione di politiche ambientali sostenibili.