domenica 8 febbraio 2009

Infanzia negata qui e altrove. Con un omaggio a Clint Eastwood
E' di ieri l'arresto di un pedofilo che negava sogni e serenità a bambini e ragazzi dei nostri piccoli comuni. Un'indagine lunga e complessa, mi hanno riferito le forze dell'ordine, e soprattutto rivoltante. Era qui, tra Arzignano, Chiampo e Montecchio Maggiore. Non ho voluto sapere e non mi avrebbero detto chi e cosa, poco importa. Così ho ripensato a Changeling, l'ultimo capolavoro di Clint Eastwood, storia di un'infanzia negata nella Los Angeles della depressione, di una madre (Angelina Jolie) che non smette di sperare che tutto possa essere diverso e per questo paga e lotta. Eastwood ci regala la possibilità di guardare alla tragedia senza complicità con la stessa, un vero maestro. A noi non sempre riesce, nelle cronache troviamo più spesso il gusto del morboso più che della pietà. Sarà mai possibile restituire i sogni ai bambini che se li sono visti negati e violati? Ci sono uomini che odiano le donne e uomini che odiano i bambini. Del male di questi uomini, noi uomini non sappiamo dire quasi nulla.

5 commenti:

  1. I mostri ci sono sempre stati, inutile dire che ci fanno terrore, quello che mi sconvolge è che l'uomo invece di andare pari passo con il progresso ed elevarsi moralmente e spiritualmente sia sempre più barbaro e decadente. Minorenni che stuprano ragazzine, che danno fuoco agli stranieri, uomini che rubano ai bambini i loro sogni con il più aberrante dei crimini... cosa stà succedendo? Eppure si sente gridare a gran voce più disciplina, più rigore...ma verso chi? il sospetto che queste richieste vengano proprio da chi non sa applicarle neppure a se stesso è forte. Leda

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  2. Non riesco a trovare le parole che descrivano quello che provo innanzi all'ennesima notizia di violenza du donne o bambini, ORRORE ASSOLUTO, PANICO, ANSIA, l'idea che possa coinvolgere i nostri figli, e' un pensiero insostenibile. Come madre. Come donna, e' la RABBIA, l'IMPOTENZA, vedere i tutori dell'ordine che lavorano giorno e notte e che poi si vedono vanificare il lavoro da un apparato giudiziario indegno di un paese occidentale. Il reato di violenza sessuale e' il piu' osceno, per i danni che comporta, e non dovrebbe ammettere scappatoie legali. La sensazione che non si faccia ancora abbastanza e' forte,e forte e' la sensazione che donne e bambini siano ancora gli "ultimi".
    Ma non credo all'imbarbarimento della societa', credo che oggi giustamente si dia la giusta rilevanza a delitti che fino a qualche anno non erano nemmeno considerati tali(le donne che venivano violentate ...."se l'erano cercata"), delitti che oggi in troppi paesi non vengono nemmeno considerati tali(ricordiamo che nei paesi integralisti islamici la donna violentata e' considerata un'adultera e quindi punibile con la morte). Oggi siamo a un punto di svolta importante, finalmente ci si oppone con tutte le forze a ogni forma di violenza contro le donne, esistono i diritti dei bambini e anche se siamo lontani dal vederli messi in pratica, almeno se ne sta parlando, almeno se ne discute. Oggi piu' che mai alla famiglia spetta il compito di EDUCARE al rispetto, alla nostra societa' il compito di proteggere, intervenire e eventualmente anche punire. Stiamo lavorando per un mondo migliore da lasciare ai nostri figli, e credo che ognuno di noi sia chiamato in causa, la tentazione piu' grande e' sempre quella di incolpare gli altri(governo, societa', scuola etc) in realta' ognuno puo' fare la sua parte.
    Senza arrendersi. paola

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  3. Ho letto l'articolo.. Per quanto triste sia la realtà della pedofilia, forse, ritenendola una cosa che non mi tocca minimamente, l'ho sempre considerata più come una perversione, un problema mentale.. quasi indubbiamente irrisolvibile.. Purtroppo il mondo è pieno di persone instabili. Spesso però sono le persone più imprevedibili a essere gli autori di certi crimini, che possono segnare una persona a vita... Penso comunque che gli stupratori o i pedofili abbiano da qualche parte nel loro corpo una coscienza e che sappiano perfettamente cosa sono il bene e il male. Penso che la loro volontà, o un impulso irrefrenabile, li spinga oltre questo... Penso che il dolore delle persone che hanno subito violenze sia una cosa molto intima..penso che vedere violata la propria identità e il proprio corpo faccia sentire terribilmente fragili, insicure, a pezzi e bisognose della protezione di persone di cui ci si possa fidare..
    Martina Magnaguagno

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  4. A questo proposito ricordo un altro film molto bello, “La bestia nel cuore” con Giovanna Mezzogiorno. Parla di incesto e di pedofilia e riesce a fare intravedere quale possa essere la devastazione che rimane nelle persone che sono state vittime di violenza durante l’infanzia. In quel caso addirittura l’aguzzino era il padre dei protagonisti. Ora, di fronte a questo abisso di orrore nessuno può spendere una sola parola a favore di chi fa del male a un bambino. Solo una riflessione mi viene da fare. Mi viene in mente il testo della canzone “La città vecchia”, quando a proposito di un disgraziato che “per duemilalire vendeva sua madre a un nano” e di altri abitanti del porto dediti a squallide attività De andrè diceva: "Se non sono gigli, son pur sempre figli e vittime di questo mondo..". Cioè, non basta definire i pedofili cattivi e perversi e poi passare alla notizia successiva : sono mostri, ma non sono nati così. Lo sono diventati. A loro volta vittime di percorsi di vita pieni di carenze d’amore, esperienze drammatiche, infanzie disastrate, cresciuti tra umiliazioni violenze e sofferenze senza nessuno che spiegasse loro con l’esempio la differenza tra il bene e il male. Io credo che dietro a un pedofilo possa esserci solo una storia così. Perché un bimbo che rimane vittima di un pedofilo, se non troverà le cure e l’affetto necessari per superare i traumi, se non sarà seguito amato e curato, potrebbe un giorno liberare le atrocità che si porta dentro in modo altrettanto atroce. E’ inutile sottolineare che questa non è una giustificazione, è solo uno spunto (deandresco) per cercare di capire come possano nascere simili tragedie. Dal nulla, no.
    Vania Montagna

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  5. Sono contenta di vedere che l'argomento ha suscitato ben quattro commenti, tutti interessanti,ma non vedo un commento da nessun uomo e mi piacerebbe leggere qualcosa anche da loro perchè sappiamo che le donne scattano più velocemente riguardo a questo tema così importante! coraggio voglio "leggervi"
    emma

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