giovedì 10 settembre 2009

"Piano di lottizzazione" Acque del Chiampo: si , ma , forse....
A volte ritornano, anche se non ne sentivamo la mancanza. Tornano i vecchi metodi di lottizzazione partitica dei consigli di amministrazione, in questo caso della società Acque del Chiampo. Per il consiglio dell'importante ente gestore del ciclo dell'acqua, e in particolare della depurazione industriale, sono stati proposti in ordine di tessera: on.Filippi (Lega), on.Sartori (Pdl), Miazzo Gabriele (segretario locale della Pdl), Renzo Marcigaglia (già consigliere comunale della Lega). A ieri nessuno degli imprenditori indicati dalla consulta dei conciatori era ritenuto idoneo (sic!). Insomma più che la capacità imprenditoriale conta, appunto, la tessera. Immediate le reazioni al "piano di lottizzazione" persino del sen. Paolo Franco della Lega. Ci sarà la marciaindietro?

14 commenti:

  1. Che ci fosse un ricambio totale nella gestione del Consorzio era Scontato. Ma che si arrivasse al punto di darla in mano a persone che NON hanno nessuna conoscenza specifica delle esigenze consortili in ragione della sua assoluta peculiarità è veramente troppo.
    Bisogna ricordare che questa sua caratteristica
    di unicità (del consorzio) è stata quella che ne ha determinato la formazione di un ATO unico nel panorama nazionale.
    Il fatto che dalla sua fondazione e fino ad ora abbia permesso allo stesso di sopravvivere è stato esclusivamente dovuto alla conduzione condivisa fra pubblico e privato- Fra chi deve ogni giorno fare i conti con la produttività, la concorenza ed i costi di gestione (industriali); e chi (amministratori locali) ha saputo coniugare le varie esigenze portando il distretto a valenza internazionale senza penalizzare troppo gli aspetti economici e quelli ambientali.
    Penso che se questo equilibrio di esigenze verrà a mancare assisteremmo ad un vero tracollo del settore. Politici tuttofare esterni, non interfacciati in maniera forte con i bisogni quotidiani del settore sarà senz'altro negativo.
    La politica di arrembaggio, fine a se stessa,
    che guarda più a "questioni meramente politiche e partitiche" NON sarà certamente in grado di produrre una gestione amministrativa corretta e di " pronto impiego"
    NON dimentichiamo che sono già aperte le corse per l'imposizione di sistemi più o meno "termici" per lo smaltimento dei fanghi.
    "piatto ricco mi ci fico" Appalti milionari in vista!!!
    La marciaindietro NON ci sarà:1 appunto per gli interessi in ballo; 2 perchè se la nuova Amministrazione di Arzignano lo farà dimostrerà subito la sua incapacità di gestire le cose più importanti e che ci riguardano tutti._Mondo Cane

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  2. Che belli che sono gli anonimi..... Coraggio da vendere..... Ricordo che si viene da 15 anni di amministrazione Signorin ... Sembra quasi che l'autore dell'articolo originario sia stato all'opposizione in questi 15 anni..... Stesso tenore tenuto nei primi due consigli comunali (battute alla Zelig).... Disinformazione politica... Tutto in stile "Repubblica".... prendete del ferro... Qualcuno diceva "Il Potere logora chi non ce l'ha"... forse bisognerebbe dire ... "il Potere logora chi lo perde".. Fortunatamente ora non si parla di "potere" ma di Amministrazione "da buon padre di famiglia"... Andrea Ceriolo

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  3. Gentilin, ci hai già tolto il sorriso.

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  4. + FRUSTAGNO
    + PIPPO
    + GIANFRI

    ... il trio delle meraviglie!

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  5. La concia è salva: hanno messo un Santo ed un condannato, che sapranno ben lavorare per la perfetta concertazione degli interessi confessionali e laici.

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  6. Caro collega anonimo, mi firmo anche io così dai, se permetteti vorrei fare qualche osservazione.
    Persone che non hanno conoscenza delle esigenze consortili, ok può essere corretto, ma non mi spieghi quali sono le esigenze consortili.
    Dal can can di questi giorni sembra,mia interpretazione, che la categoria degli imprenditori debba gestire Acque del Chiampo, in virtù del fatto che il grosso del fatturato della società derivi dalla depurazione industriale.
    A me invece guarda un pò, che non rientro nella categoria degli industriali ma del povero utente domestico interessa più la gestione del servizio che la società mi dovrebbe fornire.

    Mi interessano qualità del servizio,investimenti per diminuire le perdite di rete, tempi rapidi di risposta e tariffe magari più basse.
    Tariffe: non si è penalizzato l'industriale si diceva nel giornale di vicenza, ma la civile è cresciuta ed è stata accorpata in minori scaglioni.
    Certo le tariffe le stabilisce l'Ato, chiedo qui conferma al presidente, mentre da quanto qui sopra scritto sembra che sia Acque del Chiampo a gestirlo. Forse la tipicità del distretto negli anni scorsi ha permesso di creare e mantenere poi un Ato dedicato, quando invece si parla di una riduzione o accorpamento degli stessi.
    Ato che oltre a tariffe dovrebbe dare linee guida, piani di intervento, di investimento (per gli altri gestori del veneto è così,almeno curiosando nei loro siti e in quelli della loro autorità di competenza), dalle tue parole mi pare di capire che invece sia il gestore a decidere per l'Ato? od è il mondo industriale? (che da lavoro alla gente ma arrichisce pochi) che sembri ritenere buon amministratore e a conoscenza delle esigenze?
    Devo essere sincero, in questi anni di comando o gestione della società non ho visto molto interesse in normali cittadini.
    Visto forse qualche riduzione, con questo anno di crisi, di tariffa? interventi per le famiglie numerose? dilazioni di pagamento?
    anche questo è ben gestire non trovi?
    non so chi sia peggio a questo punto tra chi fà i propri interessi personali od un politico.....
    ho cercato di evitare vena polemica ed ironica, nel caso contrario portate pazienza, resto cmq disponibile a continuare la discussione.

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  7. Sono in gran parte d'accordo con l'Anonimo che mi precede, anche se, a mio parere, esprimere le proprie osservazioni con ironia non dovrebbe essere considerato tout cour un 'buttarlo in vacca'.
    Sono d'accordo specialmente con l'affermazione (che aggiungo io)che l'imprenditore conciario locale (conosciuto, finora, più come un gaudente menefreghista che pensa ai cazzi suoi e basta)dà lavoro alla gente ma non trasferisce - sostanzialmente- la sua ricchezza alla società civile (pensiamo alle probletiche ambientali che ci scarica addosso!). Ciò, purtroppo, sembra dovuto alla scarsa preparazione culturale di questi improvvisati 'imprenditori', venuti dal niente e catturati solo dalla prospettiva di 'fare schei'.
    Quindi è assolutamente condivisibile che la presenza nel Consorzio 'Acque del Chiampo'degli imprenditori conciari avrebbe dovuto essere riservata (in modo mirato!) a personaggi che davano garanzie di aver recepito in modo responsabile, sincero e sicuro quel 'codice etico' che lentamente si fa strada tra alcuni di loro più seri, responsabili ed onesti.
    E' quindi altrettanto evidente che nè Santo nè l'altro, già 'condannato' per scarico attraverso canaletta abusiva perimetrale, possono dare assicurazione in tal senso... anzi al contrario!
    L'Utente comune (il povero utente domestico!) non ha mai avuto voce in capitolo, nè ha richiamato attenzione dalla precedente ammnistrazione che avrebbe dovuto avere una impronta di sinistra (sic!).
    E' chiaro che bisognerà incominciare a capire (e ad elencare) le motivazioni per le quali la arlecchinesca associazione delle improvvisate liste civiche che appoggiavano Fracasso è stata clamorosamente sconfitta.
    La voglia di cambiamento degli Arzignanesi ha superato il timore di avere una compagine amministrativa impreparata. Il che è tutto dire!
    Ora c'è solo da sperare che rapidamente i nuovi imparino e che della mancanza di esperienza non debbano soffrirne troppo le fascie più deboli della nostra Comunità.
    Su questa eventualità deve riflettere seriamente- l'attuale minoranza : la colpa delle cose negative che accadono specialmnente in questa prima fase di assestamento (ed in parte di reazione) sono imputabili alla vostra icapacità di rinnovamento.
    Una seria riflessione e un conseguente più serio atteggiamento che non sia banalizzato da un superficiale senso di superiorità e da battutine (questa volta sì) inutilmente ironiche e con 'spirito di patata', potrebbe farvi crescere e prepararvi al ricambio.
    Saluti da Cassandra

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  8. a me l'ipotesi POLITICA piaceva. il problema dei 30 milioni di euro per l'accordo di programma che dovrebbero sborsare gli industriali e che non ci sono, l'iva che il conciatore potrebbe pagare direttamente al venditore della pelle saltando passaggi intermedi, risoluzione delle politiche generali di Ato, per le quali la regione spingerebbe verso un accorpamento...e chissà quant'altro...avrebbero forse fatto comodo un europarlamentare e un senatore...mah chissà...forse più degli industriali che gestiscono anche la mia parte civile senza essere stati mai votati.

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  9. Poche cose:
    -gli arzignanesi hanno votato un sindaco per tutelare i loro interessi locali, un senatore perchè vada in senato, un europarlamentare perchè faccia il suo mestiere;
    -le tariffe civili le dedice l'ATO, quindi tutti i sindaci che rappresentano i cittadini del territorio. Oggi sono 13;
    -non risulta da nessuno parte che manchino 30 milioni di euro dell'Accordo. Chi ha un documento in tal senso (scritto prego, non chiacchere)lo esibisca e nemmeno che debbano pagarli gli industriali. Si prega di chiedere e consultare il rendiconto finanziario dell'Accordo redatto dalla Regione alcuni mesi fa;
    - si da il caso che il gestore debba prendere importanti decisioni con risvolti importanti sul settore conciario, mi pare opportuno che rappresentanti di questo mondo sia coinvolti, responsabilizzati e fatti partecipi di queste scelte. Di fatto non di forma;
    -l'idea che la causa delle "cose negative" di questa fase sia il mancato rinnovamente è davvero singolare! Ognuno risponde delle proprie azioni, non di quelle degli altri.

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  10. Se le tariffe le decide l'Ato, ed i sindaci che ci rappresentano, ciò vuol dire che negli scorsi anni dei cittadini non si è tenuto conto, perchè penso che anche quelle attuali siano state deliberate nella passata amministrazione.(sempre che sponsorizzare gad lerner e companycon i soldi della tariffa sia pro cittadini).
    adesso non conosco bene il rapporto tra ato e gestore, ma non dovrebbe essere il primo che indica cosa si deve fare, quindi prendere importanti decisioni che poi Acque del Chiampo deve seguire?
    Se si vota un sindaco per tutelare gli interessi locali, perchè deve decidere chi già ha messo via nero a palate???

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  11. Fuori discussione che ognuno è responsabile delle proprie azioni, ma la sostanza di tante considerazioni su quanto è successo da noi, sta proprio in alcune sintesi espresse da Cassandra.
    Ad Arzignano si è voluto cambiare, con le incertezze che questo comportava, sapendo che dall'altra parte c'era una proposta amministrativa alquanto raffazzonata.
    E questo la dice lunga della voglia di cambiamento: e se non la si vuol capire, nelle persone e specie negli atteggiamenti, allora sarà difficile ricredersi guardando solo agli sbagli degli altri.

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  12. Caro anonimo, può anche smettere di far finta di non capire....
    Lerner non ha chiesto un euro, è venuto a sue spese. Abbiamo cenato insieme e pagato di tasca nostra, mia e di alcuni amici. E' sempre un piacere stare con persone intelligenti.

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  13. Quanto alla voglia di cambiamento non è mai stata un alibi per nessuno e non lo sarà nemmeno in futuro.

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  14. La concia nostrana sta vivendo un momento di forte crisi dovuta non solo all'economia ma alla perdita di credibilità per i recenti fatti giudiziari. Purtroppo all'interno di qualsiasi associazione economica-produttiva (e anche politica)ci sono spesso i furbetti che cercano di fare i propri porci interessi a scapito della collettività. Questi vanno perseguiti e condannati. Ma ricordo a tutti che se la nostra vallata e Arzignano in particolare mangia vive e prospera,e in funzione della concia. E' altresì innegabile poi, che negli ultimi anni le imprese conciarie abbiano fatto un notevole sforzo economico per ridurre il loro impatto ambientale, specialmente i grandi gruppi.
    Trovo perfettamente lineare quindi,(viste le peculiarità del nostro Ato) che nel cda vi siano delle persone in grado di valutare le esigenze e le sfide future per le nostre imprese e di conseguenza per la nostra Valle. Nel cda vi è pure una componente politica (preparata o no lo vedremo) che è altrettanto importante e numerosa perchè ad essa è assegnato il compito di individuare e perseguire il meglio per tutti noi, industriali o meno (di cui faccio parte).
    Ultima nota.
    L'acqua è un bene prezioso, troppe volte sprecato inutilmente nelle nostre case.
    A mio modo di vedere, tariffe relativamente basse possono solamente aumentarne lo spreco.

    Andrea.

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