sabato 12 dicembre 2009

Innovazione diffusa, generazione distribuita, protagonismo dei territorio: tre binari per la green economy
Sta sulla bocca di tutti, o quasi, il termine green economy. Specie in questi giorni in cui si discute di clima a Copenhagen. Eppur si muove, sotterraneamente, il processo di revisione del modello di sviluppo economico energivoro. Anche nei paesi di nuova industrializzazione come il Brasile o l'India. Anche in Italia, connettendo ricerca avanzata americana e artigiani dell'impiantistica per l'edilizia, immaginando che l'efficienza energetica si raggiunga a partire dalle piccole cose, dallo scaldabagno di casa per esempio. Che l'energia possa essere generata in modo decentrato (biomasse, solare, eolico, idroelettrico...) piuttosto che con grandi investimenti accentrati (nuove grandi centrali). In tutto questo i territori, le comunità locali, ha in mano una straordinaria occasione di invenzione, di autonomia, di innovare nell'edilizia, nei trasporti, nei consumi. Un panorama ancora in via di definizione eppure promettente. Questa la visione di Paolo Gurisatti emersa dall'incontro nelle cantine della Rocca Scaligera.

3 commenti:

  1. Forse ha ragione quel tale che parla di fare rete..
    Incontro molto interessante e molto disponibile Gurisatti. Complimenti e alla prossima!

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  2. Serata molto interessante e soprattutto consolante la buona affluenza di pubblico, specie giovane. Questa "Arzignano Futura" va tenuta d'occhio, promette bene. Merita maggiore pubblicità (e una sala più... grande!!).
    Debora

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  3. Anche l'agenzia ANSA ha ripreso la Preghiera per il clima
    http://www.ansa.it/web/notizie/postit/copenhagen/2009/12/12/visualizza_new.html_1646059575.html

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