giovedì 15 luglio 2010

LE CATEGORIE ECONOMICHE CHIEDONO POLITICHE DI SVILUPPO, ZAIA NON HA NEPPURE AVVIATO UN TAVOLO DI CONFRONTO

Una ripresa che leggiamo solo sui giornali: è stato questo il giudizio unanime dei rappresentanti delle categorie economiche regionali (Confindustria, Confcommercio, CGIL, CISL, UIL, Confesercenti, Confapi, CNA e rappresentanti Grande Distribuzione) intervenuti in audizione nella terza commissione del Consiglio Regionale, giovedì scorso. Il quadro che ne esce è chiaro: la crisi sta mordendo forte e sulle risposte il giudizio è positivo solo sui cosiddetti ammortizzatori sociali; ancora critico il versante del credito, niente di nuovo sulla semplificazione e sburocratizzazione della pubblica amministrazione, a partire da quella regionale.

C'è una domanda di nuove politiche di sviluppo, Confindustria ha fatto riferimento a politiche JOB CREATION, e dopo 100 giorni Zaia non ha ancora avviato un tavolo con le categorie economiche. L'audizione in commissione è stata la prima occasione di confronto tra categorie e Regione. Nel 2010 perfino i consumi alimentari dei veneti sono in calo ed è questo un dato che non si vedeva da decenni. Bene quindi il sostegno, ma è tempo di mettere al centro lo sviluppo e di definire settori strategici, infrastrutture, investimenti. La prima urgenza della politica regionale è questa. È emblematico, ed è quasi una sorpresa, che nessun rappresentante di categoria abbia messo il federalismo fiscale tra le priorità. Vogliono partecipare a una nuova definizione del Veneto, chiedono tempi certi per provvedimenti importanti come il Piano Commerciale, la sicurezza dei pagamenti della pubblica amministrazione, indirizzi chiari per la formazione professionale. Insomma meno chiacchiere ‘federaliste’ e più concretezza.

Il mondo del lavoro e dell'impresa si aspetta un impegno serio e produttivo da parte della Regione. I cambiamenti strutturali in atto nel commercio, nell'industria manifatturiera, nell'edilizia guardano oltre il federalismo e si rischia di perdere di vista le vere necessità regionali. Ricreare le condizioni dello sviluppo e dell'occupazione è la priorità politica del Partito Democratico e quindi la nostra disponibilità è assicurata.

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