mercoledì 10 novembre 2010

ALLUVIONE: PER LA SICUREZZA IDRAULICA SERVONO CON URGENZA 18 MILIONI

Oggi, su richiesta mia e del collega consigliere Berlato Sella, l’Ing. Dovigo (settore difesa del suolo della Regione Veneto) ha riferito in Commissione ambiente riguardo alle opere da mettere in atto dopo le recenti alluvioni.

Per la realizzazione delle più urgenti opere di sicurezza idraulica nel territorio provinciale di Vicenza, mancano all’appello 18 milioni di euro. È indispensabile che queste risorse siano recuperate dalla Regione al più presto, per garantire la realizzazione di due opere capaci di offrire un polmone idraulico di quasi 7 milioni di metri cubi d’acqua.

Quella fornita dai tecnici della Regione è forse la prima stima sul fabbisogno di risorse per il capitolo della prevenzione e della sicurezza idraulica. Oggi la priorità è portare a casa le risorse per rimborsare i danni subiti dal Veneto. Ma da domani sarà altrettanto importante affrontare il capitolo, forse troppo trascurato in passato, della prevenzione attiva dei rischi di alluvione e della cura della sicurezza idraulica.

Considerando anche la laminazione del Chiampo, il fabbisogno finanziario cresce a 96 milioni di euro, ma gli interventi sul Timonchio e sul Guà, che richiedono “solamente” altri 18 milioni di euro, riguardano progetti che hanno già superato l’esame della VIA. Sono quindi i più urgenti da sbloccare. Detto questo, per quanto riguarda la laminazione Timonchio, ho richiesto alla Regione di verificare se la capacità prevista dal progetto sia sufficiente, anche in considerazione dei dubbi espressi nell’incontro con i consiglieri regionali vicentini di lunedì scorso dal Sindaco di Vicenza Achille Variati.



Questi i dati forniti nel corso dell’audizione:

Laminazione Timonchio, necessaria per la sicurezza del fiume Bacchiglione.

· Capacità di 3,3 milioni di metri cubi d’acqua.

· Costo di 27,3 milioni di euro (disponibili 16 milioni, mancanti 11,3 milioni)

· Il primo stralcio dell’opera (con una capacità di 1.5 milioni di mc) vedrà l’inizio lavori ad agosto 2011.

Laminazione Agno-Guà-Frassine in località rotte del Guà Trissino-Arzignano, necessario per la sicurezza della bassa vicentina e padovana (vedi esondazioni di Saletto):

· Capacità di 3.5 milioni di metri cubi d’acqua.

· Costo di 31 milioni euro (disponibili 4,2 milioni di euro + 20 milioni di euro per ricavi da vendita dei materiali, quindi mancanti 6.8 milioni di euro).

· Il progetto è stato approvato dalla commissione VIA nell’aprile 2010.

Laminazione Chiampo per messa in sicurezza Alpone (interruzione autostrada A4 tra Soave e Montebello):

· Capacità di 3.8 milioni di metri cubi d’acqua.

· Costo di 78 milioni euro, non finanziato.

· Il progetto preliminare è all'esame del VIA.

3 commenti:

  1. Nell'ambito della prevenzione, non sarebbe opportuno inserire anche uno stop alla cementificazione? Perchè, mentre tutti sono sempre d'accordo a dire che è una delle cause primarie dei disastri idro-geologici, io non faccio che vedere nuove zone industriali/ residenziali/ commerciali che crescono a vista d'occhio? Perchè non mettiamo effettivamente un freno alle nuove cubature e promuoviamo la ristrutturazione delle costruzioni abbandonate e cadenti che dequalificano le nostre zone industriali e persino i nostri centri storici (mai fatto un giro in certe zone di Arzignano)? Perché le motivazioni a favore o contro il nuovo ipermercato ad Arzignano ruotano tutte attorno al maggiore/minore fatturato, ai posti di lavoro, alle plusvalenze vere o presunte dei proprietari del terreno, e nessuno propone di valutarne l’impatto in termini di nuovo cemento e traffico? Non capisco perché, ma capisco che se continuiamo a mangiare il nostro territorio, lui finirà per mangiare noi…
    Debora

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  2. "20 milioni di euro per ricavi da vendita dei materiali"

    Ma quanto si scaverà per arrivare a 20 milioni di euro?
    Sbaglio o c'e un comitato a Tezze e dintorni che, in merito a questo progetto, avanzava dei forti dubbi?

    Visto la quantità di soldi connessi ai "materiali" non è che ci siano altri interessi ... o son solo io pessimista?
    Inoltre se non erro il comitato parlava di rischi per Tezze in caso di esondazione (o rottura degli argini) del bacino. Non è che Tezze rischia di far la fine di Caldogno o peggio?

    Ho provato a cercare in internet, ma non trovo informazioni sul comitato. Qualcuno ha altre informazioni?

    Saluti
    Marco (SE&O)

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