domenica 19 dicembre 2010

TRASPORTI PUBBLICI, VENETO FANALINO DI CODA: A RISCHIO IL DIRITTO ALLA MOBILITA'

I minacciati tagli al sistema del trasporto pubblico regionale rappresentano un colpo durissimo alla continuità di un servizio essenziale. Il trasporto pubblico locale si regge su due pilastri: il trasporto pubblico su gomma e quello ferroviario. I tagli sul primo si aggiungeranno al quadro già al limite del secondo.

Il Veneto, come dimostra anche il rapporto di Legambiente Pendolaria 2010, è già il fanalino di coda a livello nazionale, per livello di investimenti procapite, nel campo del trasporto ferroviario. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. E per il futuro c’è in vista un ulteriore peggioramento. Legambiente stima nel 42.6% il calo delle risorse disponibili in Veneto per il trasporto su rotaia. E dire che il Veneto, già nel 2010, ha stanziato per il trasporto ferroviario dei pendolari appena lo 0.04% del proprio bilancio. È il dato peggiore di tutte le regioni d’Italia. La Lombardia stanzia lo 0.43%, la Toscana lo 0.56%, l’Emilia lo 0.28%, il Piemonte lo 0.12%. Dal 2003 al 2010, il Veneto ha investito in infrastrutture stradali quasi il 94% della spesa per infrastrutture e appena il 6% per quelle ferroviarie. I disservizi subiti dai 140 mila pendolari veneti nascono da questa scelta, che, come nota Legambiente, ha portato nel 2010 a stanziare per il trasporto dei pendolari quanto per il sostegno culturale ai Veneti nel mondo.

Con i tagli lineari applicati anche al comparto del trasporto su gomma l’offerta complessiva per cittadini, studenti e lavoratori, rischia di essere ulteriormente ridimensionata. Un’area metropolitana come quella veneta dovrebbe seguire una rotta inversa e garantire più investimenti su questo fronte, anziché maggiori tagli. In gioco c’è il diritto alla mobilità, che tra mancati investimenti passati e tagli odierni, rischia di diventare sempre meno concreto.


1 commento:

  1. Bravo,bell'articolo. E' indubbio che è necessario investire di più sulla rotaia. Non sapevo che in Veneto fossimo ultimi!

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