venerdì 8 novembre 2013

SCUOLE SUPERIORI A VICENZA: PRIMA LA DIDATTICA, POI L'EDILIZIA

E' tema di discussione di questi giorni la proposta di riordino degli indirizzi degli istituti tecnici del capoluogo
l'Istituto Rossi in un'immagine d'epoca
vicentino. All'insegna del "risparmio, dell'efficienza e della semplificazione per l'orientamento delle famiglie", dicono i funzionari della Provincia di Vicenza. Bene l'efficienza, bene anche la semplificazione, ma quando sento parlare di risparmi nella scuola mi suona un campanello d'allarme. Nei paesi civile si investe per la scuola e nella scuola, altro che risparmi. Che lo si faccia poco in Italia e in Veneto ce lo dicono i dati dell'Europa. Comunque la riorganizzazione interesserebbe gli istituti Montagna, Boscardin, Canova, Rossi, Lampertico, Piovene, esclusi invece i licei. L'impressione che si ricava dal dibattito e dalle prese di posizione che sono seguite alla presentazione del piano è che il tutto nasca da una visione "edilizia" della scuola, dalla necessità di far quadrare dinamica della popolazione scolastica  e numero di aule, piuttosto che sulla garanzia che le attività didattiche possano svolgersi con le adeguate garanzie di poter disporre di aule attrezzate, laboratori di indirizzo, palestre. Non si tratta semplicemente di spostare un centinaio di alunni da un istituto ad un altro , ma di capire se quell'indirizzo di studio possa trovare nella nuova sede tutto quanto serva per una didattica efficace. Perchè al centro deve stare la qualità dell'insegnamento/apprendimento, altrimenti si rischia di guadagnare qualche aula e perdere in rendimento del processo di formazione. Spero di sbagliarmi ma nel dubbio ho chiesto alla Giunta Regionale, che dovrà mettere l'ultima parola, di acquisire tutti gli elementi utili a una valutazione che metta davanti la didattica prima dell'edilizia.
Il testo dell'interrogazione

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