sabato 14 giugno 2014

L'INDIPENDENZA DEL VENETO DAL RIDICOLO

Mentre la bufera della corruzione legata alla realizzazione del Mose scuote le acque palustri della laguna, e non solo della laguna, in Consiglio Regionale una scalcagnata maggioranza ha approvato la legge per indire il referendum sull'indipendenza del Veneto. Invocando la diversità culturale, politica (?), il centralismo romano, il residuo fiscale, il principio di autoderminazione dei popoli e via discorrendo la Lega si è piegata alle spinte degli indipendentisti, seguita da un gruppetto di Forza Italia. Un gruppetto perchè, con evidente coraggio, altri hanno preferito sgattaiolare fuori dall'aula per defilarsi e solo pochi dichiarare apertamente la loro contrarietà. "Vuoi che il Veneto diventi una repubblica sovrana e indipendente?"Questo il quesito che costoro vorrebbero sottoporre ai veneti che di sicuro vorrebbero l'indipendenza dal malaffare, dalla corruzione, pure dall'inefficienza dello stato, dalle sue storiche iniquità. Ma per superarle serve una iniziativa seria che metta sul tavolo del governo una proposta concreta di autonomia, che dica quali materie, quali competenze, quali risorse il Veneto intenda auto-governarsi. Invece Zaia ha scelto di nascondersi ancora dietro il paravento di un referendum impraticabile, che più che l'indipendenza ci porta al ridicolo.

Nessun commento:

Posta un commento