lunedì 9 novembre 2009

La Croce: chi l'appende e chi la porta
La disposizione della Corte dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo ha fatto, giustamente, molto discutere. Difficile capire come la libertà di non credere, legittima, si estenda fino a rendere necessaria l'assenza di "simboli che esprimono una credenza, una religione o l'ateismo" (vedi il testo del pronunciamento su http://www.echr.coe.int). Tuttavia la vera questione sta su quanti siano disposti a "portarla" la Croce più che "appenderla". Credo che una seria discussione e riflessione su cosa significhi "portare" la Croce in questi tempi sarebbe infinitamente più utile di ogni corsa, a volte ostentata, ad "appenderla". Per esempio, come si porta la Croce di chi è senza lavoro o di chi, per lavoro, ha abbandonato il suo paese ed è emigrato? Se la sentenza della Corte ci aiutasse a dire qualcosa su questo avrebbe almeno avuto un'utilità. Altrimenti rimane davvero incomprensibile.

10 commenti:

  1. La Croce appesa mi aiuta, appunto, (e a tutti dovrebbe aiutare)a ricordare, ogni volta che la vediamo, che ci sono quelli che, come a suo tempo Gesù, la portano oggi.
    Per questo dovrebbe restare in bella vista, dentro le stanze, ma anche fuori.

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  2. Per me la cosa davvero incomprensibile è che, in nome della libertà, vengano negate delle cose. Io sono assoutamente contraria a togliere la croce dalle scuole, ma con la stessa forza vorrei che, accanto alla croce, fossero messi i simboli di tutte le altre religioni a cui appartengono i bambini in classe. Non mi risulta che Cristo abbia mai considerato le persone per le etichette che avevano, anzi ha dato scandalo parlando con Zaccheo e con le adultere. La libertà è confronto e uscita dagli schemi, è costruire qualcosa di migliore aggiungendo cose, non cancellandole. Senza contare che i nostri "nemici", avendo la possibilità di raccontarci in cosa credono, senza pregiudizi, forse abbandonerebbero le posizioni più integraliste.E alla fine, comunque, tutti rimarrebbero liberi di credere al loro Dio, senza doverne fare una guerra.
    Debora

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  3. Sono credente e praticante ma questa polemica sulla croce proprio non la capisco. Mi ha fatto veramente pena vedere il presidente del consiglio Berlusconi uscire in pubblico portando una croce alta mezzo metro. Non è una crociata!!
    Non si riesce a distinguere tra religiosità e cultura. Io parlo come donna religiosa e questa croce appesa lì tanto per far bella mostra in tanti luoghi pubblici non mi dice proprio niente. Chissà quante di quelle persone che l'anno presa come emblema del loro disappunto si ricordano qualche volta del suo vero significato e si impegnano perchè l'amore e il sacrificio che rappresenta venga promulgato, e chissà se qualche volta si ricordano di pregare!!!
    Se la croce è cultura allora il luogo giusto dove appenderla non è qualunque luogo pubblico ma un posto dove può far riflettere senza far polemica.
    Forse andrò contro corrente ma molti cistiani la pensano come mè solo che non hanno il coraggio di dichiararlo.

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  4. .....Ma la "laicità" dello stato dove la mettiamo? Le peggiori guerre e stragi sono sempre state fatte in nome di qualche "Fede"
    Religiosa. Anche l'attuale polemiche si avvia verso una radicalizzazione del problema.
    I luoghi pubblici dovrebbero essere neutrali, poi, ognuno, potra esercitare il proprio credo nei luoghi deputati: Chiese, Sinagoghe, Moschee,capanna dello sciamano, tempio dei Sik,Tempio scintoista, di Visnu', di Budda ecc. ecc. ecc..- L'importante che nessuno voglia imporre agli altri le proprie idee. Ci sarebbe più pace e rispetto reciproco per tutti.- AMEN.- Mondo Cane.-

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  5. Sono l'Anonimo n. 1. Diciamo che sono Bepi, tanto per fissare un nome di riferimento per eventuali repliche.
    Per me la Croce, con Gesù Cristo ma anche da sola, è un simbolo di pace, di fratellanza, di amore verso il prossimo e quindi di un modo diverso e nuovo (anche se ha più di 2.000 anni!) di rapportarsi con gli altri.
    Cosa c'entra, come dice la qualunquista Debora, la proposta di mettere tutti i simboli delle diverse religioni in classe? Per carità, l'appiantimento pseudo democratico (perchè mi sembra che in tal caso si proponga una specie di regola di uguaglianza di copertina)non ha niente a che vedere con il significato che ha la Croce. Se questo simbolo non dice niente (per me solo perchè non viene capito e non c'è riflessione in merito)lasciamolo solo da noi in Italia dove per la maggioranza delle persone è importante e difatto essa la vuole.
    Se per altri non lo è, se sono democratici e rispettosi delle libertà altrui. per questi ci si appella alla tolleranza e al rispetto della libertà di opinione. Questo è tutto!
    Insomma se in Iran o in qualunque altro paese islamico mettono il ritratto di Maometto in classe perchè io, Europa, devo proibirlo? Anche per me Bepi, va benissimo.
    Al secondo Anonimo (quello delle 8,46) dico solo: perchè la Croce deve fare polemica? Forse solo perchè c'è stata una firlandese un po' isterica che ha voluto mettersi in mostra?
    Il simbolo della Croce può stare ovunque, non può essere motivo di polemica (se non prestestuosa), è un simbolo di pace e basta!

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  6. Caro Stefano, ma come?
    "Se la sentenza ci aiutasse a dire qualcosa su questo avrebbe almeno avuto un'utilità"???
    La sentenza è per l'appunto una sentenza, e si esprime sul punto di diritto controverso.
    Le valutazioni su ciò che chiedi le dovreste dare voi Politici (lo so, ti tiro dentro a pieno titolo anche se non stai a Roma), le dovrebbe dare anche la Chiesa, che sul simbolo si scandalizza e su quello che il simbolo dovrebbe significare ha ormai chiuso entrambi gli occhi.

    Insomma: la sentenza è una sentenza, e ancora una volta l'Italia è al gancio (culturale, sociale, civile, oltrechè economico) dell'Europa.

    Iniziamo, ma soprattutto iniziate a riflettere su quello che ci distanzia dal resto del mondo.

    Invece pure Bersani e Filippin rilasciano dichiarazioni queste sì incomprensibili.
    Ma come fa Rosanna a dire: "Andando avanti di questo passo possiamo aspettarci di tutto, persino che qualcuno chieda di eliminare le croci sulle cime delle montagne".
    Non è questo il PD che serve all'Italia.
    O sì?

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  7. Mi fa specie che si inneggi alla croce come simbolo di fratellanza e amore e poi ci si scagli con livore verso chi la pensa in modo diverso. Io del mio Dio ho bisogno, beati quelli che ne possono fare a meno, ma lo tradirei se mi permettessi di mandare pubblicamente a morire tutti quelli che ne hanno un altro. E se questo è qualunquismo, sono fiera di essere qualunquista. Mi viene un pensiero birichino... non è che ci scaldiamo tanto perchè, sotto sotto, non siamo poi tanto forti nella nostra fede e preferiamo più comodamente vietare a tutti gli altri di manifestarne una diversa? Temiamo di non avere voglia di testimoniarla nella vita quotidiana, contro chi la attacca o ne ha una più radicata della nostra? O magari contro chi ci propone di chiudere un occhio sui nostri valori, per averne un beneficio materiale...
    Ad esempio, come mai tutti questi commenti infuocati non hanno quasi mai una firma? Anonimo 1, anonimo 2... se non abbiamo nemmeno il coraggio di dire il nostro nome, come possiamo sentirci sicuri dei nostri valori cristiani vicino ad uno che si veste come gli indica la sua religione o digiuna per giorni? Se volete saperlo, io tanto brava e superiore agli altri credenti non mi sento, e meno male che il mio Dio è sicuramente il più misericordioso che esiste...
    Debora

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  8. Tutto questo pandemonio intorno al Crocifisso mi rattristisce profondamente. il Crocifisso è il simbolo di un Dio che si è fatto uomo ed è morto per portare pace. Non si può farlo diventare una questione di tradizione perchè è una questione di fede. Non so dire se si deve toglierlo dai luoghi pubblici, ma secondo me è un sacrilegio considerarlo una semplice questione ideologica. Il crocifisso è sacro e merita rispetto.
    Paola

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  9. Se chiamare 'qualunquista' una persona (evidentemente sulla base e limitatamente alla proposta che è stata scritta e ritiro, scusandomi, se è stata espressa malamente da far pensare che l'intendevo in senso generale) è 'scagliarsi con livore', cosa si dovrebbe dire di tutta la papardella di risposta che segue?
    Gentile Debora, dato che hai un Dio che è il più misericordios che esiste, chiedigli, per favore, di perdonarmi.
    Grazie infinite. Bepi

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  10. Carissima Ale, continuo a ritenere quella sentenza una cattiva cattiva sentenza perchè immagina una Europa laica che si costruisce per sottrazione di identità e simboli. Io invece immagino uno spazio laico che sappia includere e far convivere le identità e i simboli. Tra qualche settimana in Svizzera voteranno con referendum sulla proposta fatta da un partito di estrema destra di vietare la costruzione di minareti. Dei sette milioni di svizzeri circa trecentomila sono mussulmani, cosa voteresti?

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