lunedì 1 marzo 2010

INVICTUS: la delicatezza di una storia forte

Quanta retorica si potrebbe fare di fronte alla statura morale di Nelson Mandela e di un paese, il Sudafrica, che si è portato l'apartheid quasi fino alla fine del ventesimo secolo. Eppure Clint Eastwood con il suo ultimo film ci sorprende ancora. Dopo Gran Torino, ritorna a indagare il pregiudizio per capovolgerlo. Ma lo fa con delicatezza, con immagini sempre pulite, una fotografia che fugge dai toni forti e gridati, raccontandoci di rugby. Mostrandoci le mischie, le spinte, i colpi duri e ruvidi di uno "sport da selvaggi giocato da galantuomini". E raccontandoci di un Mandela che fa del rugby una parabola della mitezza e del superamento della separazione bianchi/neri. Una storia forte, contro i seminatori di paure sociali, filmata quasi con pudore. Da vedere. Un altro motivo per cui essere grati al grande Clint.


3 commenti:

  1. Bello parlare di storie cinematografiche.
    Ma noi siamo d'attualità con la Polverini.
    Lei che ne dice?
    Non ci vorrebbe un bel commento un po'salace?
    O lo scivo io?

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  2. Come volevasi dimostrare: un decretino e tutto si sistema. Cosa dire di più?

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  3. Bella la battuta.
    Se fosse possibile de-cretinare tanti personaggi sai che bello!
    Certo che il mondo (e magari proprio tutta l'Italia) sarebbe spopolata di tanti inutili ostacoli nel progredire dello sviluppo civico, culturale e democratico.
    Bravo prof. Stefano, le auguro di portare un briciolo di umorismo e di saggezza nel Consiglio Regionale. Saluti. Cimabue

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