domenica 14 marzo 2010

LE MIE IDEE PER IL VENETO/9

COSTRUIRE IL TALENTO

Chi merita deve andare avanti. Premiare i migliori,  incentivare chi rischia, apprezzare i talenti a partire dalle nomine pubbliche.  Basta con la sanità dei politici, dei primariati e delle direzioni generali decise a casa del potente di turno. Chi merita avrà. Concorsi con commissioni indipendenti e autorevoli, per tutti, ovunque.


Le altre idee:

Vicenza in metrò (link) - Dall'energia il lavoro (link) - Un Veneto che fa scuola (link) - Le Olimpiadi dentro casa (link) - Un Mondo nel Veneto (link) - Lo sguardo della montagna (link) - Produrre cultura (link) - Una rete di tecnologia (link)

5 commenti:

  1. Belle parole, fra l'altro già pronunciate innumerevoli volte da diversi personaggi. Ma come dovrebbero essere tradotte in realtà?

    La nostra cara Italia vede tante, troppe persone farsi prendere dalla verve dialettica e dalla necessità di parlare, ripetendo cose su cui tutti siamo d'accordo, ma è nel tradurre queste cose in fatti che si vedono i limiti dei vari personaggi. Che ricetta propone il candidato prof. Fracasso?

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  2. non è così scontato dirlo! bravo Stefano. Specialmente in quest'ultimo periodo ho sentito troppo poco parlare di riconoscimento delle capacità delle persone per il loro valore e non per la loro appartenenza o amicizia.
    Anche il nostro caro Veneto ha sofferto un clientelismo durato fin troppo che ha reso pesanti e spesso incompetenti interi uffici pubblici. Brunetta parla di gente che dorme sul posto di lavoro, ma poi sono loro a far "assumere" queste stesse persone quando "fa comodo".

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  3. Scusate l'OT, ma vorrei sollecitare qualche osservazione dai miei concittadini, anche se le indagini sono ancora in corso e chissà dovre andranno a finire di questo passo... ho visto forse troppi film, o tutto quello che "Dirty leather" sta scoperchiando assomiglia sempre di più a un comportamento mafioso? Gravissimo quello che hanno fatto i membri delle Fiamme Gialle, gravissimo che dei professionisti abbiano spartito con loro guadagni estorti. Ma perchè nessuno ha denunciato? In altri luoghi d'Italia si paga il pizzo per non venire ammazzati, ma ad Arzignano? Come possimo riempirci la bocca di parole come legalità, meritocrazia, "Veneto onesto che pensa solo a lavorare", se poi non stronchiamo sul nascere le estorsioni? Professor Fracasso, mi dica che sbaglio, che non stiamo diventando anche noi come le comunità meridionali dal cui disprezzo una qualche parte politica trae ancora consenso...
    Debora

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  4. Brava Debora. Belle parole e ragionevoli riflessioni. Ma come pensi che il prof. Stefano possa darti una risposta?
    Pur con tutte le lodevoli idee che ha manifestato, quella di arginare il malaffare non l'ha messa in lista. Purtroppo perchè sa che
    non ce la farà lui e non ce la faranno altri: in Italia non esiste da troppo tempo il senso morale, il dovere del comportamente civile, l'onestà.
    Pensaci: siamo troppo assuefatti all'andazzo.
    Speriamo però nel Tremila: chissà!
    Cimabue.

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  5. Aggiungo: oggi il Santo è il Beato Isnardo da Chiampo, Domenicano.
    Poi conosciamo il Beato Claudio, sempre vissuto a Chiampo, Francescano.
    Ad Arzignano, invece, non sono mai vissuti nè beati nè santi. Di nessun ordine.

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