martedì 5 ottobre 2010

A RISCHIO I SERVIZI SANITARI IN VENETO, E ANCHE A VICENZA

Il Pd lancia l'operazione trasparenza sul presunto buco da oltre un miliardo che rischia di mettere in ginocchio la sanità veneta. «Abbiamo raccolto le firme per convocare un consiglio regionale straordinario - esordisce Laura Puppato, capogruppo del Partito democratico - e contiamo di avere il sostegno anche di esponenti del Pdl». Ma non finisce qui. Nel corso della conferenza stampa, presenti i componenti Pd della Commissione sanità, Claudio Sinigaglia rilancia: «Di fronte il balletto di cifre sullo stato reale della sanità veneta è necessario cambiare le regole del gioco».
Ecco perché i consiglieri regionali del Pd hanno chiesto a gran voce che la relazione trimestrale della Giunta trasmessa al ministero, possa essere inviata anche ai membri della commissione sanità. L'opposizione è agguerrita, talmente agguerrita da avere rispolverato un comunicato che porta la data del 20 giugno 2008, nel quale il consigliere Pd Giovanni Gallo, che se la prendeva con l'allora presidente Galan, sottolineava già il buco nella sanità, una voragine che, recita la nota, sfiorava il miliardo di euro. Segreto di pulcinella, come dice il governatore Zaia? Nelle segrete stanze della Lega, a sentire gli esponenti dell'opposizione, i conti non tornavano da tempo. Suscita "perplessità e sconcerto" tra i consiglieri democratici che proprio il Carroccio, custode della sanità veneta coi suoi assessori succedutisi a Palazzo Balbi (Tosi, Sandri, Martini) e in particolare il presidente Zaia, «abbia avuto bisogno di accendere la luce, quando è stata proprio la Lega - aggiunge Sinigaglia - a mettere al buio la sanità veneta». Puppato ci va giù pesante: «Si parla di federalismo, costi standard e Veneto virtuoso mentre si rischia il commissariamento. Diciamoci la verità: il Veneto è come la Calabria». Anche il consigliere regionale Stefano Fracasso, vicentino, lancia l'allarme: «Se fosse confermato il quadro emerso in questi giorni, anche i vicentini, malgrado una situazione delle Ulss provinciali meno grave che altrove (con un deficit complessivo ufficiale entro i 30 milioni di euro), rischiano di pagare un caro prezzo in termini di servizi».
Dal Giornale di Vicenza del 04 ottobre 2010

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