Il modello veneto di servizio idrico ha ottenuto risultati positivi, quindi vanno confermati i bacini delle Ato, pur con la riformulazione imposta dalla legge nazionale. La proroga di tre mesi lascia poco tempo, occorre fare presto per evitare che la situazione di incertezza si prolunghi penalizzando non solo i gestori, ma soprattutto gli investimenti e quindi la qualità del servizio. Alla Regione spetta un ruolo di maggior coordinamento per conciliare i diversi usi dell'acqua: quelli civili, quelli industriali, quelli agricoli; e poi serve la verifica sulla tutela ambientale della risorsa acqua. Credo che i referendum popolari sul decreto Ronchi vadano accolti come un grande momento di discussione collettiva. L'acqua è un bene pubblico rilevante. Sulla sua gestione, è giusto un pronunciamento popolare. Tocca alla politica farne un'occasione di crescita della coscienza civile.

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