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fine anni trenta. Toni Giuriolo a Baita Segantini. Sullo sfondo il Cimon dela Pala |
Il 12 dicembre del 1944 Antonio Giuriolo veniva colpito dal fuoco tedesco sulle pendici del monte Belvedere, sull'Appennino. Nella notte nella zona torna a cadere le neve e il corpo del capitano Toni non può essere recuperato. Lo ritroveranno nel marzo successivo, intatto ma con una granata che i tedeschi hanno lasciato collegata al cadavere. Domenica con gli alpini di Vicenza, invitati dal sindaco di Lizzano in Belvedere, torneremo tra i prati ghiacciati dell'Appennino. Tra le contrade dove il capitano Toni ha lasciato un ricordo vivido, quasi come tra i nostri colli di Castello, dove è nato. Ci sarà anche Antonio Trentin, l'unico biografo di Giuriolo. La sua biografia è appena stata ristampata, aggiornata dopo trent'anni dalla prima edizione.
Toni Giuriolo, un maestro di libertà, si intitola. A gennaio verrà a presentarla ad Arzignano, a Castello, nei luoghi dove Giuriolo è nato e cresciuto. Tra le nostre colline, anch'esse ghiacciate.
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