1. una riduzione graduale e programmata degli incentivi a partire dal 2012, tra il 5 e il 10%, per garantire gli investimenti e la certezza del quadro normativo;
2. l’eliminazione di qualsiasi tetto annuale di potenza installata, per lasciare che il mercato possa produrre i suoi effetti positivi;
3. riduzione delle tariffe ancorata alla certificazione di fine lavori e non più all’entrata in esercizio, per evitare fenomeni di speculazione”.
E' questa la proposta del Partito Democratico di Vicenza, dopo che ieri io, il segretaio provinciale Federico Ginato e il collega consigliere regionale Giuseppe Berlato Sella abbiamo incontrato una delegazione di aziende di settore del territorio vicentino.
Ecco ciò che pensiamo, nelle parole di Ginato: "Il futuro degli incentivi per il fotovoltaico è decisivo anche per le aziende del vicentino. In questo territorio è ricca la presenza di imprese nel campo del fotovoltaico e dell’idroelettrico e poi c’è da considerare tutta la filiera del comparto elettrico e degli installatori." E io aggiungo che dal 2010 ad oggi, secondo i dati forniti da Pew Charitable Trusts e certificati dalla società di ricerche di mercato Bloomberg New Energy Finance, il settore delle rinnovabili ha attratto in Italia investimenti per 10,45 miliardi di euro. Siamo al quarto posto nel mondo dopo Cina, Germania e Stati Uniti. Si dice che l'Italia non attrae investimenti stranieri, ma poi quando lo fa si mette in ginocchio il settore con decisioni improvvisate e prive di logiche di sviluppo.
