Due anni fa le coste del Giappone venivano colpite da uno catastrofico tsunami. Migliaia le vittime (oltre 11.000 i morti e più di 16.000 i dispersi), enormi di danni e ancora indeterminabili le conseguenze dell'incidente nucleare di Fukushima. Oggi il sito del Corriere ospita una galleria fotografica sulla ricostruzione. Nel vedere le immagini di quanto realizzato viene in mente una delle tante folgoranti descrizioni che Fosco Maraini, profondo conoscitore della cultura nipponica, ci ha lasciato. «Prendiamo un’operazione qualsiasi, costruire un edificio, pubblicare un
libro, aprire un negozio, girare un film. Dividiamo l’impresa in cento
parti. I giapponesi ne dedicheranno settanta, ottanta a pianificazioni
minutissime, a conciliaboli (sodan) senza fine, alla ricerca di
un accordo di massima tra dirigenti di vari livelli; dopo di che si
passa alla messa in opera, all’esecuzione che ha luogo con grande
rapidità ed efficienza; in questo secondo momento il piano diventa per
così dire sacro, non si tocca, non si corregge, non si aggiusta».
Il link alla galleria fotografica
...(per così dire sacro..) per carità non tocchiamole le Sacralità... Le formiche fanno così da, molto... tempo, e nessuno dice loro che sono dei Santi.
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