venerdì 31 maggio 2013

EUROPA TEDESCA? LE RIFLESSIONI, UTILI, DI ULRICH BECK

La chiusura della procedura di infrazione per eccesso di deficit da parte della Commissione UE, rende possibile rispondere a pressanti necessità finanziarie in Italia. Gli esperti parlano di 9/10 miliardi di euro che si renderebbero disponibili, potendo così affrontare la revisione dell'IMU, evitare l'aumento dell'IVA, assicurare il bonus energetico. Risulta sempre più evidente che le politiche interne dipendono in misura crescente dalle macropolitiche europee. Ma il processo di delegittimazione che ha investito il sistema di rappresentanza italiano, partiti e istituzioni, non sta certo risparmiando le istituzioni europee. Come pure percepiamo che la crisi non rispetta i confini nazionali ma investe l'intero continente europeo. "Nella minaccia che mette  in discussione la tenuta dell'euro e dell'Unione Europea si tratta implicitamente di uno stato di eccezione , non più limitato ai singoli Stati nazionali.  Abbiamo a che fare con uno stato di eccezione transnazionale" scrive Ulrich Beck in Europa tedesca. Beck è professore di sociologia a Monaco e attualmente insegna alla London School of Economics, ma è noto per la sua lettura della moderna società come società del rischio. "Nel feudalesimo solo i nobili avevano diritto di voto.......nel capitalismo del rischio continuano ad avere voce solo i paesi ricchi" continua Beck, descrivendo come il modello "Merkiavelli", neologismo che mette insieme Merkel e Macchiavelli , stia determninado delle politiche europee fondate sui principi economici tedeschi, cui non mancherebbero radici etiche protestanti: il lutto della crisi purifica. "Questo nazionalismo del siamo qui noi e noi sappiamo come si fa a cavarsela- continua Beck- ..si può chiamare l'universalismo tedesco. Non solo l'Europa diventa tedesca, ma anche la verità diventa tedesca, che è poi la verità della politica del risparmio". Quale volto politico deve assumere l'Europa perchè diventi autenticamente Europa dei cittadini e non solo dei governi? Beck propone in chiusura del libro un nuovo contratto sociale per l'Europa, una proposta ambiziosa all'altezza del capitalismo del rischio, da mettere incampo senza esitazioni. Un buon libro per chi vuol bene al progetto europeo.

Nessun commento:

Posta un commento