sabato 19 marzo 2011

ALLUVIONE: NON SERVONO PIU' POTERI, MA PIU' FONDI

Le opere anti-alluvione ferme al palo? Rispondendo alle affermazioni del governatore sulle cause dello stallo nell'avvio delle opere di sicurezza idraulica necessarie per ridurre i rischi di alluvione, a Zaia dico che non servono superpoteri, ma maggiori soldi nel bilancio regionale. Zaia invoca poteri straordinari ma la realtà è che vi sono almeno 4 progetti già approvati per opere strutturali di difesa idraulica, tre che riguardano il nodo di Vicenza, una per il bacino dell’Agno Guà, tutte con parere favorevole della commissione Via. La cassa del Timonchio e la laminazione del Guà a Trissino sono parzialmente già finanziate, mentre sono senza fondi la cassa del torrente Onte e quella del fiume Dioma.
Ai capitoli di bilancio regionale relativi alle opere strutturali mancano 23 milioni di euro rispetto lo scorso anno, e poteva andare peggio visto che 7 milioni sono stati recuperati grazie all'insistenza del Pd. Per l'intero veneto a oggi ci sono 24 milioni di euro per opere di difesa idraulica, la cifra più bassa degli ultimi 5 anni. Ne servono 30 per risolvere completamente il nodo idraulico di Vicenza. Se a quattro mesi dall’alluvione sono fermi, oltre che i cantieri, anche i progetti, è perché la Regione, quando si è trattato di scegliere sul serio, cioè nel bilancio, ha optato per altre priorità, come se l’alluvione nemmeno ci fosse stata. Li abbiamo definiti dei tagli di bassa Lega. Oggi più che mai, confermiamo il giudizio.

9 commenti:

  1. Son venuto recentemente a conoscenza di una lettera pubblica (che allego di seguito) relativamente al progetto di laminazione delle Rotte del Guà.

    E' possibile un approfondimento sull'argomento?

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    LETTERA APERTA - PRIMA PARTE
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    Ai direttori dei giornali:
    Vicenza piu'
    Giornale di Vicenza
    La Sberla
    Il Mattino di Padova

    Vi scrivo per per rendere pubblici i nostri dubbi sui progetti di sistemazione idraulica sull'Agno/Guà in comune di Arzignano e Trissino, anche alla luce della recente alluvione e dell'ansia di alcuni politici di darsi da fare con le costruzioni.

    Chi scrive fa parte di un piccolo comitato che, da tempi non sospetti, si oppone allo spreco di denaro pubblico e di territorio costituito da questo progetto; non ci pronunciamo sugli altri progetti in quanto non abbiamo conoscenza diretta degli altri bacini fluviali.
    Noi riteniamo che il progetti proposto sull'Agno/Guà sia sbagliato, inutile e controproducente, quindi ribadiamo le cose che andiamo ripetendo, inascoltati, da anni.
    Ripetiamo le domande sui mezzi di comunicazione, non avendo avuto risposte in ambito politico e tecnico.

    Opere simili erano state proposte per esempio anche sul Tagliamento in Friuli, un fiume che si presenta come una cassa di laminazione naturale, quindi la illogicità di un tale spreco di denaro era risultata chiara a tutti, cittadini e amministratori; è stato dato incarico a professionisti non coinvolti di verificarne le premesse tecniche e queste sono state smentite, e i progetti sono stati quindi eliminati.

    Verifica tecnica imparziale che qui ad Arzignano non è stato possibile fare, per ora, nonostante lo si sia chiesto in svariate sedi.
    Inoltre la costruzione di 3 laghi temporanei nella zona delle Rotte del Guà, comporterebbe l'aumento del livello dell'acqua fino a 9 metri (15 considerando il lago piu' a monte) sopra il livello dell'abitato di Tezze di Arzignano, e non ci risulta che fino ad ora ci sia stata nessuna indagine geologica volta ad appurare quale effetto una massa d'acqua simile possa avere sulle infiltrazioni in falda sotto al paese.
    Si ricorda che gran parte dell'abitato di Tezze si trova in zona di "edificabilità con prescrizioni" (PAT del comune di Arzignano, zona A), a causa della falda prossima al livello del terreno, falda che evidentemente origina dall'alveo del Guà.
    Non si capisce come, se si deve realizzare una casa monofamiliare si debbano fare indagini geologiche, mentre per un lago di 3.5 milioni di metri cubi, questo non sia necessario.
    Già ora dopo ogni pioggia insistente la falda riempie gli scantinati, cosa succederebbe con il lago pieno? Forse gli scantinati allagati a Vicenza sono un disastro nazionale e a Tezze dovranno essere la norma?

    Le uniche indagini effettuate, a nostra conoscenza, erano presumibilmente volte e quantificare solo il valore degli inerti da escavare, il che rende perplessi sui reali obbiettivi del progetto.
    Il valore dei materiali scavabili sembra (confermato dal consorzio di bonifica) molto al di sotto dello sperato, quindi occorre ridurre anche la stima di 20 milioni di euro di incasso previsti.

    I laghi sarebbero inoltre contenuti per larga parte dagli stessi argini attuali in terra, vecchi di decenni o perfino secoli, e appare strano come per proteggere la bassa padovana dal crollo degli argini del Frassine, qui a Vicenza si utilizzino gli stessi manufatti antichi per confinare milioni di metri cubi d'acqua.

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  2. ------------------------------
    LETTERA APERTA - SECONDA PARTE
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    Restiamo dell'opinione che, se l'alveo del Guà/Frassine è troppo stretto a valle, e non è adatto a fare transitare le portate necessarie, è necessario allargarlo nei punti dove ci sono le strozzature (e per vederle basta un giretto in bicicletta fra Cologna ed Este sopra agli argini, vi assicuro che non serve essere Ingegneri idraulici o politici per riconoscere da soli dove ci sono manufatti che riducono il passaggio d'acqua).
    Meglio sarebbe spendere 31 milioni di euro per allargare l'alveo del Frassine dove serve, che spenderli per fermare l'acqua a monte.
    Se poi chi vuole o propugna la costruzione di casse di laminazione per le piene ci desse una sola ragione logica perchè l'alveo del Guà debba essere largo a Tezze per poi restringersi a Cologna ed Este, saremmo pronti ad ascoltare.
    Ma ragioni logiche non ce ne sono, sono stati fatti errori in passato nella costruzione degli argini a valle, e le casse sono solo un modo costoso di sancire l'errore.

    Inoltre la costruzione di un tale progetto esporrebbe a un rischio potenziale maggiore almeno tutti gli abitanti di Tezze e alcuni di Montecchio, e metterebbe a rischio il nuovo ospedale, dato che la collina di rifiuti della discarica di Canove occlude parte della pianura a valle e impedirebbe ad una eventuale alluvione, anche piccola, di scendere senza danni fino alla confluenza della Poscola.

    Dato che l'opera ricadrebbe sotto il controllo dell'Ufficio Dighe, ci risulta che andrebbero effettuate altre valutazioni, secondo il decreto del Presidente della
    Repubblica 24 gennaio 1991, n. 85, cosi' interpretato da una circolare della regione piemonte:

    "A tal fine i concessionari o richiedenti la concessione o, in loro
    assenza, i proprietari che gestiscono direttamente le opere di sbarramento, dighe
    di ritenuta o traverse, indicate all'art. 1, comma 1, della legge, qualora non
    avessero già provveduto, devono redigere, attenendosi alle allegate
    "raccomandazioni" elaborate con il concorso del G.N.D.C.I., e far pervenire al
    Servizio Nazionale Dighe, entro sei mesi dalla data di pubblicazione della presente circolare, gli studi
    sugli effetti delle piene artificiali connesse alle manovre degli organi di scarico e gli
    studi teorici tendenti ad individuare il profilo dell'onda di piena e le aree soggette
    ad allagamento in conseguenza di ipotetico collasso della struttura."

    Dato che qui si parla di un obbligo di legge, e che l'oggetto è la vita e i beni delle persone che vivranno la loro vita sotto la diga, e delle persone che lavoreranno e vivranno nel nuovo ospedale, chiediamo che tale valutazione venga resa pubblica PRIMA dell'inizio della sua costruzione.

    Ancora: un sistema di casse del genere non è collaudabile preventivamente, occorre che si riempia da solo alla prima pioggia importante, e chi ci vive sotto dovrebbe aspettare fiducioso che i calcoli siano corretti e che gli argini secolari tengano, dopo decenni che non sono lambiti dall'acqua.
    O si evacueranno gli abitanti al momento giusto?
    Improbabile, visto come è funzionato il sistema di allarme nella alluvione di una settimana fa.
    Nel caso occorrerebbe spiegarlo prima agli interessati.

    Ultima cosa, ma non banale, all'ingresso delle progettate casse di laminazione esiste una opera per la cattura di solidi trasportati: chiediamo se sia stata dimensionata per catturare i solidi trasportati magari dalla frana del Rotolon quando si dovesse staccare? E cosa accadrebbe se questa arrivasse nelle casse piene d'acqua?

    Preannunciamo comunque una opposizione responsabile ma ferma in ogni ambito in cui ci sarà possibile farlo.

    Un caloroso saluto alle popolazioni colpite dalle alluvioni.

    Davide Sandini
    davide@tatanka.it

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  3. Oggi 21 marzo, dura replica sul nostro ...(nostro ..??) Giornale di Vicenza..
    dell'assessore regionale al bilancio Ciambretti, in riferimento all'intervento di Stefano Fracasso (consigliere regionale all'opposizione ) sui .." soldi per realizzare gli invasi che ci servono...!! ( penso anche quì nel Vicentino)"..

    La replica di Ciambretti è questa : Dopo aver festeggiato l'Unità d'Italia,.. (Stefano).. li vada a chiedere ai .suoi.. amici del Sud....!! ecc.
    Che dire...resto senza parole. (Vorrei dire molte cose ... ma sei poi mi becco una denuncia per diffamazione...? ) perciò.. resto senza parole.
    Invito pertanto tutti quanti a leggere l'intervento dell'ass. Ciambretti..!!!.. Sul GdV di oggi 21/3/2011 (primo giorno di primavera)..a pag.13, Cronaca.
    Dopo di chè .... farsi un' opinione a riguardo.

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  4. per Customsoft
    sto organizzando una presentazione del progetto delle casse di laminazione delle Rotte del Guà a Tezze per i primi di aprile. Buona occasione pe rapprofondire, sui contenuti della lettera di Davide Sandini ci sarebbe molto da dire, troppo. Comunque basti dire che il progetto è stato presentato pubblicamente ad Arzignano almeno due volte e una terza a Trissino e sottoposto a procedura di Valutazione di Impatto Ambientale. Ma la presentazione sarà una buona occasione per entrare nel merito.

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  5. Ciambretti non ha mai brillato per particolare sagacia. Basta pensare a quando Bepi De Marzi lo ha ridicolizzato con la nota questione della caccia. Nello specifico ha chiamente sparato delle cazzate. Ma si deve capire che anche la Lega deve giocare con i giocatori che ha. Magari sono schiappe, come ad Arzignano, e aspettano che si 'infortunino' per lasciarli nello spogliatoio. Però ce n'è qualcuno di buono. Speriamo che emerga a livello dirigenziale. Altrimenti continueranno a fare acqua, come attualmente con le questioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia e di Lampedusa. Bossi è ormai in crisi demenziale: i più intelligenti l'hanno capito ma i meno non lo capiranno mai. Se la Lega non va al ricambio sono finiti. E Ciambretti dove lo metteremo?

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  6. " E Ciambretti dove lo metteremo?"...Bella domanda!! ..ma si sa chè.. (per (eliminare)..) qualcuno.. l'unica maniera.. E' .. di promuoverlo ad un ..incarico (maggiore) ..di più alta carica.

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  7. Per carità: pezo el tacon ch'el sbrego!

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