Un anno dallo tsunami, dall'imporsi tragico delle forze geodinamiche sulle vite e sulle sicurezze umane. Il cataclisma, sempre immaginato come metafora, che si fa cruda realtà e supera la stessa immaginazione. L'umano spazzato via come con un calcio si può distruggere un formicaio. Tutta la debolezza e la transitorietà della "civiltà" che improvvisamente si manifesta, e i nostri tentativi rassicuranti di pensare a una duratura permanenza bruscamente interrotti. Così come interrotte le tante vite di cui poco sappiamo. Poi, il giorno dopo, a riprendere il filo della storia, a ricostruire civiltà, a ricucire esistenze, perchè senza non sappiamo stare.

Sulle conseguenze "nucleari" del cataclisma, una intervista a Massimo Scalia.
Un anno da Fukushima: l'incidente farà più morti dello tsunami | QualEnergia.it
Nessun commento:
Posta un commento