mercoledì 18 luglio 2012

ALTERNATIVE ALL'ABORTO: UNA LEGGE SBAGLIATA

E' arrivata oggi in Consiglio Regionale una proposta di legge di iniziativa popolare  mirata all'informazione sulle possibili alternative all'aborto. La legge prevede che alle associazioni aventi la finalità di aiuto alle donne in difficoltà orientate all'interruzione volontaria di gravidanza sia permesso di divulgare informazioni nei consultori familiari, nei reparti di ginecologia e ostetricia. Ovviamente il dibattito è rapidamente scivolato sulle questioni ideologiche legate alla liceità o meno dell'aborto ma nel merito la legge in discussione parla d'altro. E' legittimo che in un reparto di ospedale sia permesso a una associazione di fare informazione e divulgazione? Io penso di no perchè vi sono luoghi che per loro natura vanno esclusi dalla possibilità del dibattito di opinione. A scuola non può mettersi l'associazione creazionista contraria all'evoluzionismo per informare gli alunni che le elaborazioni di Darwin sono sbagliate. In tribunale non c'è il banchetto informativo della Lega Antiproibizionista e spero che in futuro negli Hospice non ci sarà l'attivista di Exit-italia, l'associazione che si batte per la morte assistita. Oppure nel reparto di oncologia l'associazione per la Ricerca e la Prevenzione del Cancro, che sostiene la moderna oncologia medica sbagliata. Non si tratta di cosa sostengono, si tratta del fatto che a scuola, in tribunale, in ospedale ci sono cittadini che si affidano ad altri, l'insegnante, il giudice, il medico, e queste relazioni non sono relazioni alla pari. Sono relazioni che si reggono sulla maggior competenza di uno rispetto all'altro. Libera informazione si, sull'aborto, sull'evoluzione, sulla morte assistita, nelle piazze, sul web, sulla stampa, ma fuori dagli ospedali, dalle scuole e dai tribunali. Si lasci al giudice, all'insegnante, al medico di svolgere serenamente il loro dovere e all'alunno, all'imputato, al paziente di non essere vittime del mercato delle opinioni in momenti così delicati della loro esistenza. Per la libertà di informazione ci sono luoghi e modi assicurati per tutti laddove i cittadini si confrontano alla pari.

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