venerdì 14 settembre 2012

PROGETTO PLUTO: DOCUMENTI PUBBLICI

Oggi ho messo a disposizione dei Sindaci di Longare e di Vicenza, del Commissario della Provincia Attilio Schneck e di tutti i soggetti che nel territorio si battono per affermare un indispensabile principio di trasparenza il documento sul Site Pluto di Longare.  La documentazione proviene dal CO.MI.PAR, il Comitato paritetico di consultazione sulle servitù militari, organismo regionale, presso il quale è stata depositata dai comandi americani .
Come Partito Democratico porteremo in Consiglio Regionale una mozione per impegnare la Giunta ad assicurare che gli enti locali siano ascoltati e coinvolti nel parere che il Co.mi.par dovrà esprimere. È indispensabile che la voce del territorio sia tutelata, anche nei confronti del Governo nazionale.
Il progetto (vedi allegato) prevede investimenti per oltre 20 milioni di euro. Ci sono aspetti ambientali da valutare, tanto che è già stata richiesta una Valutazione di Incidenza Ambientale, ci sono aspetti viabilistici, e pure di sicurezza. Un insediamento in cui si prevedono muri di protezione dai 2 a oltre i 5 metri di altezza fa riflettere e porta a chiedersi se un attività del genere non potesse trovare spazio nella già cospicua superficie della base Ederle 2. Comunque da oggi tutto più chiaro e trasparente. Per tutti.

1 commento:

  1. da Mario Basso, iscritto a Legambiente e partecipe al movimento NO Dal Molin di Vicenza.
    Grazie al Consigliere Fracasso per la sua fruttuosa iniziativa di indagine sull' intervento "immobiliare" finalizzato a rendere la base Pluto ancor più funzionale ai progetti dell'esercito Usa; in passato fu utilizzata come deposito di armamento nucleare "leggero", oggi come centro per le telecomunicazioni tra i loro teatri di guerra in giro per il mondo e i centri di comando, dove con un joystick azionano i droni come in un videogioco). Il loro Presidente ha ribadito: "non ci ritireremo dal mondo", imprigionato nella stessa logica del suo predecessore. Come accadde per la nuova base al Dal Molin, acconsentita e favorita da entrambi gli schieramenti politici italiani, contro il parere della cittadinanza direttamente coinvolta e contro il movimento pacifista italiano. Per disciplina di partito, o per scarsa sensibilità, o per risibili prospettive occupazionali, anche numerosi esponenti del Partito Democratico e del sindacato vicentino hanno favorito apertamente la costruzione della nuova base militare Usa, il cui cantiere è gestito dai "compagni" delle cooperative emilian-romagnole...
    Apprezzabile quindi l'iniziativa di Fracasso, in controtendenza, seppur tardiva.

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