mercoledì 15 febbraio 2012

BILANCIO 2012: NON SI INVESTE PER UN NUOVO SVILUPPO

E' iniziata nelle commissioni la discussione sulla proposta di bilancio per 2012. Alcuni dati sintetici sul contenuto della proposta della Giunta Regionale:
Il Trasporto Pubblico Locale risente pesantemente dei tagli congiunti stabiliti dalla Regione e dalle manovre correttive del 2011 volute dall’allora Governo Berlusconi. A pagare un prezzo altissimo c’è anche l’intero settore sociale che vede una cifra pari a zero assegnata agli operatori del terzo settore e all'emergenza sociale. Crolla anche la cultura, che vede assegnati solo 16 milioni rispetto ai 40 di due anni fa. 

 
IL TRASPORTO PUBBLICO
Il trasporto pubblico locale perde il 6% su base regionale quest’anno, dopo il taglio più che doppio dello scorso anno. Qualità e quantità dei servizi sono già compromessi. Bisogna pure ricordare che quest’anno il Decreto Salva Italia prevede la messa a gara dei servizi di trasporto pubblico. Ai tagli si sommano i ritardi: così per il SFMR non ci resta che sperare nei fondi FAS.
LE PROVINCE
I trasferimenti praticamente scompaiono. Si tratta di un segno eloquente di come le Province siano considerate morte prima ancora della loro trasformazione. Evidentemente la loro funzione non è ritenuta essenziale nemmeno dalla Giunta Regionale, stando alle riduzioni del 20% degli stanziamenti per la difesa del suolo o ancora del 14% per la formazione. C’è un problema amministrativo che ormai si trascina da lungo tempo e che adesso viene cancellato in un colpo solo. Parlo delle riduzioni ai trasferimenti in materia urbanistica: I PTCP dovevano essere pronti da tempo mentre molti territori sono ancora a metà strada. Il tentativo di difesa in atto, soprattutto da parte della Lega, è anacronistico. Si colga invece l'occasione per una vera riforma che semplifichi. Alla Regione le leggi, ai comuni la gestione dei servizi fatta in forma associata.
LA CULTURA
Leggendo il bilancio emerge un dato inconfutabile. La cultura non rientra certamente tra le priorità della Giunta Regionale. I tagli sono consistenti e a tutto campo: si va dal meno 25% alla Fondazione Teatro di Vicenza al meno 40% per l'orchestra dell’Olimpico, fino al meno 44% per l’insieme delle iniziative culturali. Un errore di valutazione quello commesso dalla Giunta, che si somma al taglio del 59% al settore turistico. Per uscire dalla crisi servono nuovi percorsi e modelli di sviluppo. Quello del rilancio di un settore chiave come il terziario avanzato, il mondo della cultura e della promozione turistica, deve costituire una priorità assoluta. Tanto più se si considerano i dati del turismo in Veneto appena usciti dalla fiera milanese di settore, che confermano il Veneto come perla del turismo italiano. C’è un intero sistema da cambiare, il problema è antico. Per anni si è scelto il sistema delle “briciole per tutti”, contributi a pioggia con cui si dava un po’ a tutti. Prendere atto che i tempi delle vacche grasse sono finiti non basta. Occorre un’inversione di mentalità. Questo cambiamento passa per la premiazione delle eccellenze: devono essere finanziati quei progetti e quelle idee che portano sviluppo e idee nuove al territorio.

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