mercoledì 22 febbraio 2012

IL FUTURO DEL CRIC DI VALDAGNO


Sul futuro del Cric a Valdagno dev’essere subito fatta chiarezza. E tocca alla Regione fugare i timori sul suo smantellamento. Ho depositato agli atti un'interrogazione urgente sul caso del possibile spostamento dell'unità decentrata del Centro Regionale di Riferimento per l'Invecchiamento Cerebrale (CRIC) dalla struttura ospedaliera di Valdagno all'azienda sanitaria di Padova.
L'avventura dell'unità CRIC di Valdagno comincia nel 2007, grazie ad una delibera di giunta regionale dello stesso anno, la 1697 e con un contributo di 500 mila euro. Oggi il futuro di questo centro di ricerca, che segue la patologia Alzheimer, inserito in un contesto "decentrato" è a rischio. Innanzitutto l'incarico all'attuale primario responsabile del servizio non è stato rinnovato. Inoltre risulta aperto un bando per il reperimento di 800 mq dove collocare posti letto dedicati allo stesso servizio nell'azienda sanitaria di Padova. Infine un emendamento al nuovo piano socio sanitario a firma Lazzarini, Caner, Sandri (tutti e tre della Lega) e Padrin (del PDL) prevede espressamente di affidare il CRIC a PAdova. Tutti segnali preoccupanti che alimentano incertezza fra gli operatori, tra i pazienti e nella comunità locale. Per questo chiedo chiarezza.
Mi domando se la Giunta Regionale intenda tener fede agli impegni assunti 5 anni fa, con le due delibere 808 del 2006 e 1697 del 2007 assicurando la prosecusione dell'attività dell'unità decentrata a valenza provinciale del CRIC presso l'ospedale di Valdagno o se stia adottando scelte diverse che passerebbero sopra la testa del territorio.

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