giovedì 16 febbraio 2012

PRIMA DI FAR PAGARE, GARANTIRE LA RISPOSTA DELLA MEDICINA GENERALE

Episodi come quello di ieri a Caldogno, dove un anziano della provincia di Vicenza si è visto costretto a rinunciare al servizio di ambulanza per la paura che il proprio caso clinico non fosse considerato di "urgenza", rischiano di segnare pesantemente la qualità del nostro servizio sanitario. La questione dei codici bianchi è reale, ma la soluzione non può che essere la garanzia di un pieno servizio sostitutivo da parte della medicina di base.
Il sovraffolamento dei reparti di pronto soccorso è un dato inconfutabile ma la risposta non può essere far pagare i codici bianchi. Senza una reale alternativa i cittadini continueranno ad andare al pronto soccorso e a chiamare l'ambulanza. Il nuovo piano sanitario e le delibere dello scorso anno prevedono che i medici di famiglia si organizzino in gruppo per assicurare 12 ore di accessibilità. Solo quando questo sistema sarà a regime i cittadini potranno trovare una risposta alle piccole urgenze. Oggi l'orario è ridotto e quindi le persone si rivolgono agli ospedali anche per problemi che potrebbbero essere certamente risolti dal proprio medico di famiglia. Per questo - conclude Fracasso - propongo una moratoria sulla delibera regionale appena entrata in vigore, perlomeno finché non sarà entrato a pieno regime il sistema di turnazione dei centri di medicina di base con un servizio continuato garantito per 12 ore.

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