domenica 22 gennaio 2012

CIPE, FONDO SVILUPPO: ORA IL VENETO PUO' CAMBIARE MARCIA

I 513 milioni di euro assegnati dalla delibera CIPE nell'ambito di oltre mezzo miliardo di euro al Veneto all’interno del quadro del fondo di coesione e sviluppo (ex FAS) nel riparto 2007-2013 sono una manna dal cielo. La Regione ora deve cambiare marcia e cominciare a correre. Ci sono questioni, come il servizio ferroviario regionale, il piano energetico regionale e ancora le infrastrutture contro il rischio idreo-geologico che non possono aspettare oltre.
Leggendo i dati della delibera CIPE c’è un fatto che balza subito agli occhi. Si tratta di fondi comunitari e si percepisce chiaramente che è ancora una volta l’Europa a suggerirci la strada. Quella stessa Europa che la Lega vorrebbe abbandonare. Dai 5 assi del fondo di coesione emergono delle linee chiare per lo sviluppo, che noi del PD ripetiamo da tempo.
Sto pensando all’SFMR dove potremo finalmente recuperare il ritardo accumulato. I 182 milioni di stanziamenti per la mobilità nel fondo di coesione ci ricordano che la metropolitana di superficie è la vera sfida della mobilità per il Veneto, l’unico modo per contrastare la grave situazione di inquinamento atmosferico di queste settimane. Ma penso anche alle energie rinnovabili e all’efficienza energetica, che grazie agli stanziamenti potranno rivelarsi un buon volano per le imprese e per l'occupazione. La Regione ha un compito preciso in materia: è tempo di produrre il Piano Energetico Regionale per dare indirizzi e regole chiare in materia. Il quadro dei finanziamenti riporta ancora due voci importantissime: la difesa del suolo, che ci ricorda l’esigenza di passare dalla fase dell’emergenza a quella della programmazione se vogliamo evitare il ripetersi di quanto accaduto durante l’alluvione del 2010, e i beni culturali, che ad oggi sono terribilmente sotto finanziati proprio mentre il Veneto si candida a capitale europea della cultura. Questi soldi devono essere uno stimolo. Adesso tocca alla politica regionale: il nuovo statuto e il regolamento permettono scelte in tempi certi. Su questi temi il Consiglio aspetta gli indirizzi strategici della Giunta.

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