domenica 29 gennaio 2012

LA MORTE DI SCALFARO E LA FINE DELLA PRIMA REPUBBLICA


E' morto nella notte Oscar Luigi Scalfaro, presidente della Repubblica dal 1992 al 1999. La sua elezione al Quirinale avvenne nel pieno della fine della prima repubblica e fu quindi proprio il suo settennato quello dell'ascesa dei protagonisti della seconda, che ora si avvia al tramonto. Proprio in questi giorni è uscito un documentato e interessante libro di Marco Damilano, giornalista dell'Espresso, dal titolo "Eutanasia di un potere. Storia politica d'Italia da Tangentopoli alla Seconda Repubblica". Dal malore di Bettino Craxi nei primi giorni del 1990 al videomessaggio di Berlusconi del gennaio del 1994, Damilano ricostruisce le convulse e, a tratti, drammatiche vicende del tracollo dell'intero sistema politico italiano, sferzato dalle indagini del pool Manipulite e dalla nascita dei programmi tv d'assalto (Samarcanda di Santoro, Mezzogiorno italiano di Funari). Dalle veline di Vittorio Orefice (chi se lo ricorda con il suo papillon...) ai monumentali congressi del Partito Socialista, passando per gli omicidi di mafia, Damilano scava dentro il periodo più buio della storia politica del nostro paese. Interviste alle vittime e ai protagonisti, resoconti parlamentari, memorie, archivi della stampa, Damilano ha fatto un lavoro certosino che si legge tutto d'un fiato, come un romanzo, amaro. Ci sono pure tutti i protagonisti della fase successiva, come Oscar Luigi Scalfaro. Nel 1992 al Colle per la DC doveva salire Arnaldo Forlani, per sbarrare la strada ad Andreotti. Ma la disintegrazione interna alla DC, e al PSI, fece mancare i voti, dentro un parlamento infuocato, dove vennero esposti striscioni con scritto "Forza Di Pietro" e volarono insulti. "Ladri, ladri", gridavano due giovani del Movimento Sociale, La Russa e Gasparri. Il 23 maggio pomeriggio una carica di tritolo fece saltare l'auto in cui viaggia Giovanni Falcone, era un venerdì pomeriggio. Lunedì 25 venne eletto in fretta e furia Oscar Luigi Scalfaro.

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