Una novità assoluta sono proprio le schede di “dotazione territoriale” con cui misuriamo la presenza di servizi sanitari in un territorio e possiamo programmare i servizi mancanti nel quinquennio 2012/2016. Ma tra le novità da noi proposte vi è un altro strumento di pianificazione: il piano di Zona, che è un utile strumento di programmazione dei servizi socio sanitari nel territorio alla cui stesura contribuiscono finalmente le istituzioni.
Nelle nostre indicazioni c’è un quadro complessivo della sanità. Chiediamo con insistenza di definire i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e introdurre in modo definitivo il principio dei costi standard come base per il calcolo dei finanziamenti al sistema sanitario. Ma insistiamo anche per stabilire quei requisiti per la classificazione dei livelli di sicurezza degli ospedali secondo la suddivisione in Dipartimenti di Emergenza e Accettazione di primo e secondo livello.
La nostra proposta contiene anche proposte mirate, come la trasformazione delle case di riposo in Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona o ancora l’Istituzione dei Centri polispecialistici territoriali o il rispetto della legislazione vigente in fatto di terapia del dolore. La sanità veneta ha bisogno di ottimizzare le potenzialità e i livelli di eccellenza presenti sul territorio, garantendo capillarità e diffusione del servizio per non trasformare una buon sanità per tutti in sanità di qualità per pochi.
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